L'IDF non è solo l'esercito israeliano. L'Israeli Defence Force si occupa di attività umanitarie: come la gestione del transito degli aiuti verso la popolazione palestinese, che passano mediante i valichi di Kerem Shalom e di Erez. Missione di vitale importanza, nel momento in cui il valico meridionale al confine con l'Egitto è tuttora sigillato per ordine del presidente Morsi.
Non tutte le merci che attraversano i valichi israeliani provengono dallo stato ebraico, naturalmente. Si tratta di aiuti internazionali, che giungono a Haifa, principale porto commerciale israeliano, e da lì sono incanalati verso il confine con la Striscia di Gaza, grazie al fattivo operato dell'IDF.
Qui a destra si apprezza la notevole mole di lavoro svolta soltanto nella settimana passata. Ben 1025 camion hanno trasportato e introdotto a Gaza: generi alimentari (291 camion), medicinali e prodotti farmaceutici (4 camion), abbigliamento (26 camion), materiali da costruzione (314 camion), veicoli (15 camion). Ed inoltre: 337 tonnellate di metano per uso domestico, e combustibile per le centrali elettriche, fornito dal Qatar. In questo modo il rifiuto ottuso di Hamas, che governa Gaza, di importare combustibile da fonte diversa da quella egiziana - su cui lucrava abbondantemente ai tempi di Mubarak - mettendo a repentaglio la popolazione civile, è neutralizzato.
Nulla di eccezionale: ogni giorno, di ogni settimana, l'IDF è impegnata a gestire il transito di merci di ogni tipo verso la Striscia di Gaza. Casomai, la novità delle ultime settimane è che dall'enclave palestinese escano pure merci, in prevalenza agricole, destinate ai mercati stranieri.
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