E non ci si riferisce necessariamente a manifestazioni dell'orientamento sessuale altrove tollerate, e che invece sarebbero costate la vita al povero Vittorio Arrigoni, sgozzato da estremisti islamici proprio a Gaza, dove frequentava un giovanotto (ironia della sorte: il vicino Israele, tanto disprezzato dal militante italiano, è uno dei posti più friendly per la comunità gay mondiale).
Secondo il quotidiano ufficiale dell'AP di Abu Mazen, sei palestinesi ieri sono stati arrestati perché sorpresi a mangiare in pubblico durante il mese di Ramadan. Una pratica censurata dall'alba al tramonto di questo periodo. Questo può toccare marginalmente i non-musulmani, ma il presidente della "Corte Suprema per la Shaaria" dell'AP ha subito precisato: «poiché le strade e le piazze sono islamiche, il divieto si prescrive anche per i non musulmani». Lo rende noto il sito PalWatch.
Da notare che ancora oggi un decimo della popolazione palestinese nel West Bank è cristiano.
Per estensione, non sembra così scandaloso aspettarsi che simile prescrizione sia rispettata anche dagli italiani, dagli europei, e in generale dalle popolazione residenti sul suolo calpestato da osservanti la religione musulmana...
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