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giovedì 4 aprile 2013

Lanciare pietre è pericoloso e censurabile; ma non quando le vittime sono israeliane

Ieri il quotidiano arabo in lingua ebraica Haaretz, pubblicato in Israele e disponibile anche in versione inglese, ha ospitato un articolo ripugnante in cui una specie di giornalista ha fornito patente di legittimità a coloro che bersagliano autoveicoli in transito per i territori palestinesi; meglio se condotti da israeliani. Questo, a poche ore dalla condanna di Waal al-Arja of Halhoul, che un anno e mezzo fa ha colpito con una pietra l'auto di Asher Palmer, nei pressi dell'insediamento di Kiryat Arba nel West Bank, cagionando la morte del conducente e di suo figlio di un anno; e a tre settimane dal tragico incidente in cui un veicolo pesante, colpito da un'altra pietra, ha travolto il mezzo su cui viaggiava Adva Bitton, la cui figlia, Adele, di tre anni, lotta tuttora con la morte in un letto di ospedale.