Visualizzazione post con etichetta Ramadan. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Ramadan. Mostra tutti i post
domenica 26 agosto 2012
Gli israeliani accolgono i palestinesi
di Khaled Abu Toameh
Per diversi anni i palestinesi si sono lamentati circa le restrizioni che hanno impedito loro di entrare liberamente in Israele. Ma durante il mese santo del Ramadan, in un gesto senza precedenti, le autorità israeliane hanno consentito l'ingresso a decine di migliaia di palestinesi del West Bank.
Senza richiedere alcun permesso, centinaia di migliaia di musulmani sono entrati a Gerusalemme per la preghiera del venerdì alla moschea di Al Aqsa. Molti palestinesi, particolarmente avezzi allo shopping, hanno salutato con favore il gesto, dando un contributo significativo al commercio locale.
Ma la mossa che ha irritato Hamas e l'Autorità Palestinese è stata quella di consentire di entrare liberamente nel resto di Israele: per la prima volta dopo diversi anni, ricordando ciò che succedeva ai bei vecchi tempi - quando i palestinesi erano liberi di entrare in Israele, di frequentarne le spiagge di Tel Aviv e Jaffa, e di affollarne i centri commerciali e i parchi acquatici.
Le scene di palestinesi che hanno passato delle giornate spensierate sulle spiagge e nelle vie dello shopping israeliano hanno urtato Hamas e l'AP. La prima teme che l'allentamento delle restrizioni possa addolcire i palestinesi, proprio nel momento in cui il movimento terrorista è all'opera per reclutare nuovi seguaci, in special modo nel West Bank. Hamas preferisce avere a che fare con palestinesi che vivano in miseria e disperazione, onde riuscire più facilmente nel proselitismo e nel reclutamento di terroristi.
L'Autorità Palestinese, dal suo canto, accusa ora Israele di sabotare l'economia palestinese consentendo alla sua gente di dedicarsi allo shopping e al tempo libero. Alcuni membri del governo a Ramallah arrivano addirittura a parlare di "cospirazione" finalizzata a minare alle fondamenta l'AP. Altri sono ostili perché ciò porterebbe ad un processo di normalizzazione, che secondo alcuni vertici rappresenterebbe un crimine (all'inizio dell'anno il governo palestinese del West Bank ha espulso il preside di una scuola che ha condotto una classe in vacanza a Tel Aviv).
Per anni l'AP ha chiesto al governo di Gerusalemme di allentare le restrizioni alla libera circolazione dei palestinesi in territorio israeliano. Ora che Israele consente a diecine di migliaia di musulmani di visitare i suoi luoghi, scatta la denuncia di attentare all'economia palestinese...
Ciò che è chiaro è che ne' l'AP ne' Hamas auspicano che i palestinesi siano felici. Il miglioramento delle condizioni di vita è qualcosa che queste due fazioni non prendono in considerazione. Piuttosto essi preferirebbero che i palestinesi rivolgano tutta la loro frustrazione e la loro rabbia verso Israele. In caso contrario, è il timore, i palestinesi potrebbero rivolgere questi sentiment verso i loro governanti.
Fonte: Gatestone Institute.
Etichette:
antisionismo,
Autorità Palestinese,
Hamas,
pace,
Ramadan
lunedì 20 agosto 2012
Un Ramadan da record in Israele
Quasi un milione di palestinesi (980.000, per l'esattezza) è entrato in Israele durante la festività del Ramadan, che si sviluppa lungo quasi un mese. La maggior parte si è diretta verso la Cupola della Roccia, a Gerusalemme; mentre una significativa frazione è entrata nello stato ebraico per dedicarsi allo shopping o al semplice turismo. Lo rende noto l'IDF, che rileva come in queste settimane i controlli ai varchi siano stati enormemente allentati per agevolare afflusso e deflusso: di entità pari al doppio rispetto al 2010-2011. Molti palestinesi conoscevano la capitale israeliana per la prima volta.
Festosa l'atmosfera: molti palestinesi salutavano e ringraziavano il personale ai varchi, che in risposta augurava un lieto Ramadan. I soldati e le forze di polizia sono state opportunamente istruite: evitando di mangiare, bere o fumare in presenza dei fedeli musulmani in transito. Non mancavano interpreti di lingua araba, che hanno facilitato le comunicazioni.
Festosa l'atmosfera: molti palestinesi salutavano e ringraziavano il personale ai varchi, che in risposta augurava un lieto Ramadan. I soldati e le forze di polizia sono state opportunamente istruite: evitando di mangiare, bere o fumare in presenza dei fedeli musulmani in transito. Non mancavano interpreti di lingua araba, che hanno facilitato le comunicazioni.
giovedì 2 agosto 2012
Tutti (ma proprio tutti) a digiuno durante il Ramadan
E non ci si riferisce necessariamente a manifestazioni dell'orientamento sessuale altrove tollerate, e che invece sarebbero costate la vita al povero Vittorio Arrigoni, sgozzato da estremisti islamici proprio a Gaza, dove frequentava un giovanotto (ironia della sorte: il vicino Israele, tanto disprezzato dal militante italiano, è uno dei posti più friendly per la comunità gay mondiale).
Secondo il quotidiano ufficiale dell'AP di Abu Mazen, sei palestinesi ieri sono stati arrestati perché sorpresi a mangiare in pubblico durante il mese di Ramadan. Una pratica censurata dall'alba al tramonto di questo periodo. Questo può toccare marginalmente i non-musulmani, ma il presidente della "Corte Suprema per la Shaaria" dell'AP ha subito precisato: «poiché le strade e le piazze sono islamiche, il divieto si prescrive anche per i non musulmani». Lo rende noto il sito PalWatch.
Da notare che ancora oggi un decimo della popolazione palestinese nel West Bank è cristiano.
Per estensione, non sembra così scandaloso aspettarsi che simile prescrizione sia rispettata anche dagli italiani, dagli europei, e in generale dalle popolazione residenti sul suolo calpestato da osservanti la religione musulmana...
Iscriviti a:
Post (Atom)