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domenica 31 gennaio 2016

La Francia minaccia Israele: e allora?

La Francia non sarebbe ne' il primo stato europeo, ne' il primo membro permanente del Consiglio di Sicurezza dell'ONU a riconoscere lo stato palestinese. Quest vuol dire che Israele può ignorare l'ultimatum di Fabius?

di Raphael Ahren*

Ci sono due modi per valutare la minaccia francese di riconoscere unilateralmente uno stato palestinese se lo stallo nel processo di pace dovesse persistere. Più avanti ci soffermeremo sulla versione per cui ciò costituirebbe una seria minaccia per Israele. Diciamo subito che c'è chi non è sufficientemente intimorito dall'ultimatum di Parigi da rispondere: «e allora?». Parigi è libera di convocare una conferenza internazionale che cerchi di superare lo stallo, inducendo ambo le parti a reciproche concessioni, affinché si pervenga ad una pace definitiva. Ma dal momento che questo scenario appare improbabile, per non dire irrealistico; la Francia potrebbe andare avanti e dichiarare l'esistenza di uno "stato di Palestina". Questa mossa sarebbe condannata da Gerusalemme come scellerata nel conseguimento di una pace, mentre sarebbe celebrata a Ramallah come una grande vittoria. Ma dichiarazioni e riconoscimenti non muterebbero la situazione sul campo.

sabato 19 marzo 2011

Libia: penso che...



La Francia di Napoleòn Sarkozy da' il via alle ostilità, in USA Hillary Clinton è ancora sotto seduta di botox mentre Obama si trova dalle parti di Copacabana, e in Italia ne' di sabato ne' di marte non si attacca ne' si parte.

Penso che la Francia stia cercando di mettere a tacere chi le vuole togliere il seggio permanente all'ONU (per quello che può ancora servire questo fantoccio della democrazia).
E naturalmente penso che si adottino due pesi e due misure: quando saranno presi analoghi provvedimenti nei confronti degli stati arabi dove la popolazione viene egualmente vessata, torturata, giustiziata senza processo? L'Arabia Saudita ha invaso il Bahrein in collaborazione con gli EMU e il Qatar (che ospita Al Jazeera, nemica giurata di Gheddafi), la Siria sta sparando contro i manifestanti (e nessun giornale ne parla, tranne Repubblica che liquida la faccenda come provocazione sionista - sic!) e in Iran le rivolte sono soffocate nel sangue.
Alcuni pensano che in Libia si sia scatenata una corsa a chi arriva prima ad accaparrarsi il petrolio...

E poi penso che dopo Gheddafi la Libia scomparirà dalla mappa geografica.
Divisa in due/tre staterelli a controllo tribale.
Una bella prospettiva, di fronte a casa nostra.
Bene fa la Francia a stabilire subito una dependance.
La politica estera del CAF era abominevole, ma almeno era una politica.
Qual è la politica estera italiana? davvero il governo spera che nel dopo-Gheddafi ci sarà anche posto per l'Italia al "tavolo della pace"?...