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giovedì 31 marzo 2016

Belgio: resoconto di un delirio antisemita

Per l'unità di crisi belga, Israele non esiste; perlomeno, non per l'operatore che ha risposto alla richiesta di informazioni di un volontario per conto di una associazione ebraica. Gli attentati di Bruxelles hanno mietuto 35 vittime e prodotto circa 300 feriti; fra questi, molti stranieri, e non pochi israeliani.
Ma se si dovesse contattare il numero verde appositamente istituito dalle autorità, chiedendo come organizzare il trasferimento delle salme in Israele, vi verrebbe risposto che ciò non è possibile, perché «Israele non esiste». In suo luogo, i corpi privi di vita sarebbe trasferiti in una "Palestina" avente la stessa legittimazione formale del sedicente "Stato Islamico", autore della strage del 22 marzo scorso.
Ecco il resoconto della conversazione telefonica avuta luogo di recente:

- «Buongiorno, mi chiamo XXX e sono un volontario per il comitato di coordinamento ebraico di Anversa. Siamo stati contattati da alcune persone, che chiedono come ottenere i corpi di due membri della comunità ebraica, colpiti dagli attacchi in aeroporto».
- «Sì».
- «I corpi sono pronti per essere riportati in Israele. I nostri volontari li stanno preparando, e si stanno occupando di tutto; ma abbiamo saputo dall'ospedale che abbiamo bisogno di una speciale documentazione da parte della polizia, per ottenere le dimissioni. Me lo conferma? a chi mi devo rivolgere? posso avere ulteriori informazioni?»
- «È vero. Adesso controllo. Dunque sono diretti in palestina...»

lunedì 5 dicembre 2011

L'antisemitismo non è mai duro a morire



E' bufera sul presidente Obama e sul responsabile della diplomazia americana in Belgio.
La scorsa settimana l'ambasciatore degli USA a Bruxelles, ad una conferenza di fronte a parlamentari ebrei, ha sostenuto che occorre effettuare una distinzione fra l'antisemitismo, da condannare sempre e comunque, e l'odio dei musulmani nei confronti degli ebrei, che a suo dire sarebbe alimentato dallo storico conflitto israelo-palestinese; e che, sottintende, verrebbe meno qualora gli israeliani acconsentissero a tutte le richieste del mondo arabo, inclusa quella di gettare a mare tutti gli abitanti non musulmani situati fra il Giordano e il Mediterraneo.
Howard Gutman, attuale ambasciatore degli Stati Uniti in Belgio, ha raccolto mezzo milione di dollari per la campagna elettorale che ha portato all'elezione di Barack Obama a fine 2008. La Casa Bianca si è affrettata a smentire le dichiarazioni di Gutman, precisando che l'antisemitismo va stigmatizzato in tutte le sue forme, compresa quella apparentemente più accettabili dell'antisionismo: "non c'è alcuna giustificazione per il pregiudizio nei confronti degli ebrei o degli abitanti dello stato di Israele".
Ma ciò non ha impedito alle proteste di montare vibrantemente, con diversi esponenti politici di primo piano che hanno chiesto l'immediata rimozione dall'incarico dell'ambasciatore in Belgio.