mercoledì 30 marzo 2011

Crolli dei consensi per Obama



Poll: Obama's approval hits new low


Nuove grane in arrivo per il simpatico presidente americano: il tasso di approvazione della politica di Obama scende ad un nuovo minimo storico, così come la percentuale di elettori che ritiene che meriti di ricandidarsi alla fine del prossimo anno.
I democratici devono spicciarsi a trovare delle alternative, se non vogliono essere asfaltati dai repubblicani...

Secondo il sondaggio giornaliero condotto da Gallup, il 45% degli americani disapprova in generale l'operato di Barack Obama.

E da sinistra esultano: W il capitalismo!



Addio "diversità" della Sinistra...
(per fortuna di quelli che fanno il mio mestiere, ingenuità e ignoranza albergano da sempre nelle menti degli italiani quando si parla di finanza. E come esortava Totò all'ignorante che gli si era rivolto per scrivergli una lettera, "non mandate i vostri figli a scuola!")

DAGOSPIA.

Gratti Obama e in fondo trovi George W. Bush



Il Sole stamattina descrive quello che sappiamo da due anni: Obama è un bluff, un candidato manciuriano, un burattino nelle mani delle lobby che comandano a Washington. E forse oggi se ne accorgeranno anche in Europa (e magari - chissà! - anche in Italia...)

Oops...



Grandissimo slancio di fantasia del "titolista" di Affaritaliani per descrivere la liason fra la Carfagna e l'esponte di Futuro e Libertà! (non lo cito per pudore...)

Affaritaliani.

Ritorno al futuro



Ecco come AT&T immaginava il futuro quasi vent'anni fa: genialmente visionari!!!

L'Europa sta per finanziare Hamas



L'Europa sta per staccare un assegno annuale di 480 milioni di dollari a favore dell'organizzazione terroristica palestinese Hamas. Hamas - che con un colpo di stato governa Gaza da giugno 2007 - infatti sta per raggiungere un accordo con il "moderato" (secondo l'Occidente miope e pigro) Abu Mazen, che governa la Cisgiordania (a proposito, quando si terranno le elezioni?).
Obama ha già chiarito che se Abu Mazen raggiungerà un accordo con i terroristi, non invierà più i finanziamenti in Cisgiordania. Ma a quanto pare, l'Europa è desiderosa di essere politicamente corretta, e fornirà il denaro rifiutato dagli USA. Senza parole...

Da notare che Arabia Saudita ed Emirati Arabi non finanziano più i loro "fratelli" palestinesi da tempo. Da quando hanno scoperto i loschi traffici e la corruzione dilagante del "governo" di Abu Mazen.

"Da quale pulpito viene la predica", si potrebbe dire. Vero.
Come è vero che se c'è un popolo che disprezza i palestinesi, esso è quello arabo. Non a caso migliaia di palestinesi vivono in condizioni pietose, senza diritti, senza dimora, senza lavoro, in campi profughi allestiti da decenni nei paesi arabi che confinano con Israele (Libano, Giordania, Egitto). Furono convinti nel 1948 dai governi arabi a lasciare Israele (fu fatto loro credere che avrebbero avuto vita difficile nello stato ebraico), dietro promessa di un rapido ritorno. Ancora oggi vivono in condizioni drammatiche nei campi profughi, e nessuno stato pensa lontanamente di dar loro un alloggio, un lavoro, un piatto di minestra, dei diritti. Meglio affamati. Bello spirito di fratellanza...



A proposito delle "drammatiche" condizioni degli arabi in Israele:
George Cara è il presidente della giuria di tre giudici che recentemente hanno processato e condannato per stupro un ex presidente di Israele.
Al di là del fatto che la' la d...emocrazia sembra funzionare (al punto da processare e condannare un ex presidente...)... George Cara è arabo.
E Valid Badir, capitano e stella della squadra di calcio di Tel Aviv... è arabo.
E Mira Awad, che nel 2009 ha rappresentato Israele all'Eurofestival della canzone, è araba.



Tagliare completamente i fondi?
Con la "nostra" "responsabile" della politica estera europea, baronessa Catherine Ashton, dichiaratamente filopalestinese? impossibile?...
Mi sa che quei 480 milioni di dollari, all'anno, finiremo per sborsarli.
Andranno spesi per una buona causa: l'acquisto di armi e munizioni, con cui i terroristi palestinesi bombarderanno Israele, lasciando nella fame, miseria e prostrazione il popolo palestinese. Che non ha nemmeno più la forza per opporsi alla tirannide di Hamas

domenica 27 marzo 2011

Gordon Brown fa sloggiare dei passeggeri sul volo Abu Dhabi-Londra



Da Lord Keynes a Gordon Brown, i socialisti hanno sempre disprezzato la società, e specie il basso ceto; quasi quanto hanno osteggiato la borghesia e i benestanti...

Gordon Brown fa sloggiare dei passeggeri dalla business sul volo Abu Dhabi-Londra - Corriere della Sera

Strage in Siria



‎150 morti in 10 giorni in Siria, per mano del regime filonazista di Assad. Quando interverrà l'Occidente come ha già fatto altrove? e perché Obama - che ha avuto parole per il popolo egiziano, tunisino e libico - tace?
Dove sono i giornali che per decenni hanno raccontato la vergognosa balla che il Medio Oriente vivrà in pace quando Israele sarà cancellata dalla mappa geografica?

Di' qualcosa di sinistra



Il volto del prossimo candidato alla segreteria del PD.
Se non sapete chi sia, è perché non fate letture impegnate tipo Vanity Fair...

giovedì 24 marzo 2011

Obama sbattuto fuori dalla Casa Bianca...

Un segno premonitore: il presidente Obama è rimasto chiuso fuori dalla Casa Bianca. Devono averlo dato per disperso...

su NewsNet

Prossimo incidente nucleare: fra 15 anni



La probabilità che si "fonda il nocciolo" di una centrale nucleare è dello 0.0001%: vale a dire, che un incidente può verificarsi ogni 10 mila anni per un reattore.
Se ce ne fosse soltanto uno, di reattori nucleari, al mondo. Ma poiché nel mondo sono in funzione 443 reattori, facendo un rapido calcolo ci si deve aspettare un incidente in media ogni 20 anni.
Da Chernobyl sono passati 25 anni, quindi la tragedia di Fukishima è arrivata anche in ritardo. Prossimo disastro: fra 15 anni.

E nel frattempo in Polonia si ricorrerà ad un referendum per decidere se impiantare nel 2020 una centrale nucleare. A differenza della vicina Germania e del resto d'Europa, la popolazione è orientata a favore...

mercoledì 23 marzo 2011

Esplosione a Gerusalemme: 25 feriti - Corriere della Sera



Esplosione a Gerusalemme: 25 feriti - Corriere della Sera

Notare l'asimmetria dell'informazione: qualche giorno fa una famiglia di israeliani (marito, moglie e tre figli, fra cui uno di tre mesi) è stata barbaramente sgozzata, fra il silenzio pressoché generalizzato dei media e i festeggiamenti plateali dei palestinesi.

L'altro ieri l'esercito israeliano risponde ad un attacco palestinese, partito dalla striscia di Gaza, uccidendo putroppo dei civili usati come scudi umani: grande enfasi dei media occidentali, e naturalmente scuse non enfatizzate dell'esercito israeliano, che farà partire un'inchiesta (e la giustizia da quelle parti funziona: vedasi il processo e la condanna dell'ex primo ministro Olmert).

Oggi "una bomba esplode" a Gerusalemme. Così, per autocombustione. Dopotutto, chi di noi non ha delle bombe in casa che di tanto in tanto esplodono, provocando qualche diecina di feriti...
"Si ignorano i responsabili". Certo, come no. Forse sono stati gli stessi israeliani, in un macabro tentativo di screditare i palestinesi.

Ma andiamo...

Aggiornamento:

Hamas continua a colpire Israele: sparati cinque colpi di mortaio dalla Striscia di Gaza verso Ashkelon, poco dopo l'attentato (nelle due bombe erano presenti anche schegge) che ha ucciso una donna e ferito oltre 30 persone, fra cui (gravemente) due donne incinte.
Nel frattempo il neoministro degli Esteri egiziano, filo-palestinese, avvisa Israele che la violenza subita non deve essere impiegata come pretesto per rispondere con altra violenza, intimando di non pensare a soluzioni militari.

Donne in carriera



Chi guida la campagna militare USA in Libia? Una donna!
Donne italiane, siatene orgogliose!

The new face of war: A female general commands the U.S. air campaign

Bush batte Obama 3 a 1


Si allarga il divario a favore dell'ex presidente USA, sempre più rimpianto dai suoi concittadini...

martedì 22 marzo 2011

Obama e mondo arabo, la leadership che non c’è



L'impressione che questo giovanotto mi ha sempre ispirato è che il ruolo di presidente del più potente stato al mondo è troppo per lui. Nessuno vuole le guerre, nessuno vuole la fame nel mondo, tutti vogliono la pace; ma il mondo purtroppo non gira in base agli idealismi, e ogni tanto la cacca bisogna prenderla con le mani.

Obama e mondo arabo, la leadership che non c’è - LINKiesta.

MONA: come tutto ebbe inizio



Spettacolare ricostruzione temporale degli eventi degli ultimi tre mesi in Medio Oriente - Nord Africa:

The Path of Protest

Medio Oriente, Israele e scudi umani



Il 2011 ha evidenziato inoppugnabilmente un aspetto: la "crisi" del Medio Oriente non ha alcuna attinenza con il conflitto fra Israele e palestinesi. Le bandiere con la stella di David bruciate negli anni ad uso e consumo dei media occidentali non sono mai stati viste in questi primi tre mesi dell'anno nelle piazze delle capitali nordafricane e mediorientali. Chi dice: "risolviamo la questione israelo-palestinese e il Medio Oriente vivrà felice" non capisce niente o è in malafede.

Un altro aspetto per molti originale (ma bastava non farsi infinocchiare dai media orientati da un lato) e tragico, è quello della brutalità e dell'aggressività dei terroristi di Hamas, e della natura difensiva della reazione dell'esercito israeliano. Strano perché a leggere le agenzie (Ansa), Israele fa vittime e feriti; ma poi, leggendo, si scopre soltanto alla fine che i colpi sparati dall'IDF sono in risposta ai lanci provenienti dalla Striscia di Gaza.

E persino Fabio Scuto di Repubblica, oggi, ammette il gioco sporco dei palestinesi di Hamas. Meglio tardi che mai. Soltanto ora si ammette che Hamas usa i civili come scudi umani, lanciando razzi Qassam dai tetti degli ospedali, o delle scuole, o delle abitazioni dei civili, onde provocare la risposta dall'altro lato che inevitabilmente cagiona conseguenze dolorose (ma imprevedibili).

Ecco una parte del pezzo di Scuto di questa mattina:

Che dire degli Hezbollah libanesi che nella guerra del 2006 con Israele, piazzavano le loro batterie di lancio nelle zone più densamente abitate di Beirut e Sidone per evitare il bombardamento di risposta, che invece puntuale è sempre arrivato? Dei qaedisti afghani che mascherano le loro riunioni dietro matrimoni e feste che si tengono nei villaggi sulle montagne del Waziristan? Una trappola in cui i droni dell´esercito americano sono caduti troppo spesso prima di capire appieno «lo sporco gioco». O dell´Operazione "Piombo Fuso" a Gaza alla fine del 2008?

Milleduecento palestinesi uccisi ma solo quattrocento erano miliziani di Hamas. Il resto civili, "scudi umani" inconsapevoli perché gli integralisti come i loro "colleghi" libanesi sparavano dal cuore dei centri abitati della Striscia, quasi convinti che la reazione alla morte dei civili avrebbe suscitato la reazione dell´opinione pubblica mondiale e portato più benefici politici che non la battaglia in campo aperto.

Bush batte Obama 2 a 1



...e ai tempi della guerra in Iraq, la coalizione capeggiata dagli USA aveva il doppio degli stati "volenterosi" rispetto a quella messa in piedi da Obama.
Ho sempre pensato che ci avrebbero fatto rimpiangere Bush.

Fact: Bush Had 2 Times More Coalition Partners in Iraq Than Obama Has in Libya.

In realtà i paesi che in questo momento garantiscono la copertura aerea sono soltanto quattro: Francia, Regno Unito, USA e Canada. Sufficienti per creare una no-fly zone su Bengasi; ma insufficienti per coprire Tripoli. Stando così le cose,... Gheddafi può rialzare la testa e sferrare il contrattacco. Obama sta ritirando l'aviazione, fornendo soltanto supporto. Francia e Regno Unito da sole non ce la possono fare.
Come dire... un bel casino.

Obama: "Il presidente non ha il potere di autorizzare un attacco militare"



Mal di pancia a ripetizione per Obama e per i democratici americani: spunta un'intervista di dicembre 2007 in cui al simpatico senatore junior dell'Illinois veniva chiesto se la Costituzione americana autorizzasse il presidente ad un attacco unilaterale, senza l'autorizzazione preventiva del Congresso, come quello che si vociferava fosse imminente nei confronti dell'Iran.

Obama: ‘President Does Not Have Power Under Constitution to Unilaterally Authorize a Military Attack’ | CNSnews.com

Inappellabile la risposta di Obama: a meno di una minaccia concreta, attuale o imminente, per gli Stati Uniti, il presidente non può agire unilateralmente senza il via libera del Congresso.

Proprio come fatto con la Libia, no?...

Nel frattempo Michael Moore suggerisce ad Obama di restituire il premio Nobel per la pace.
Come Leonardo dal Milan all'Inter, alcuni ipotizzano che Obama sarà il prossimo candidato repubblicano per le elezioni del 2012: dichiara guerre, manda altri soldati, mantiene aperta Guantanamo, aiuta le banche e se ne fotte se il paese va in malora...

Ancora attacchi dalla Striscia di Gaza



Si intensifica l'aggressione delle milizie di Hamas dalla striscia di Gaza nei confronti del sud di Israele. Nel fine settimana sono stati sparati quasi cinquanta razzi, causando per fortuna solo danni e feriti. Nel frattempo la stampa indipendente presente sul luogo è stata minacciata, malmenata e intimidita. Hamas sta facendo salire la tensione, fra l'indifferenza pressoché generalizzata...

Gaza, raid di Hamas in sedi TV straniere.

Sullo sfondo il sequestro della nave "Victoria", che trasportava tonnellate di armi di fabbricazione iraniana e proveniente dalla Siria. La nave era destinata in Egitto, dove avrebbe riversato il suo carico della morte, il quale sarebbe stato introdotto in Gaza mediante i tunnel clandestini che la collegano all'Egitto.
Penso sia questione di tempo prima che l'esercito israeliano entrerà nella Striscia di Gaza per neutralizzare una minaccia quotidiana che si fa sempre più grave ed intensa.

Drill baby, drill!



Questa è buona (anche perché non si legge da nessuna parte): un anno fa la piattaforma di British Petroleum nel Golfo del Messico collassava, disastrando un'area per decenni. Obama imponeva una moratoria sulle trivellazioni.
Lo stesso Obama che si reca in questi giorni in visita in Brasile, e che fa? concede alla Petrobras (la compagnia di stato brasiliana, guardacaso partecipata da George Soros) una licenza per trivellare petrolio... da dove?... ma dal Golfo del Messico, ovviamente!!!

lunedì 21 marzo 2011

La protesta si accend in Siria, mentre il MENA si islamizza



Anche in Siria Assad è (giustamente) in seria difficoltà. E nessun manifestante brucia bandiere americane o israeliane. Non ce l'hanno con i sionisti o gli imperialisti (e dire che per tanti anni i politicamente corretti hanno cercato di far passare la tesi secondo cui i problemi del Medio Oriente risiedono nel conflitto fra Israele e palestinesi): ce l'hanno proprio con i loro corrotti governanti!

E in Egitto il popolo si avvia ad un regime di coabitazione fra gli eredi del PND di Mubarak, spalleggiati dall'esercito, e la Fratellanza Musulmana: gli unici pronti per le elezioni di giugno.
Mentre in Libia, se Gheddafi sarà effettivamente neutralizzato (speriamo di sì, senno' poveri noi...) sarà smembrata e consegnata alle tribù che faranno affari sanguinosi con l'Occidente.
Sullo sfondo la shaaria, che sarà imposta così in tutto il nord Africa.

L'involuzione antidemocratica e islamica dell'Egitto è emblematica, e stridente con i proclami di libertà e democrazia sbandierati entusiasticamente (ma ingenuamente) dall'Occidente.

Il referendum costituzionale in Egitto ha limitato i poteri del presidente, e allargato quelli dell'opposizione, facendo rientrare in gioco i Fratelli Musulmani estromessi da Mubarak da anni. Per contro, non è stata proposta l'abrogazione dell'articolo 2, che recita: «L'islam è la religione dello Stato, l'arabo è la sua lingua ufficiale, la sharia è la fonte principale della sua legislazione».
Anche il popolare (in Occidente) El Baradei, quello che ha consentito l'armamento atomico iraniano con il beneplacito dell'Occidente, è favorevole alla piena introduzione della shaaria in Egitto.

Come mai le donne italiane non hanno niente da dire contro questa prospettiva aberrante per le donne che abitano a poche centinaia di chilometri da casa loro?
Aberrante perché a due passi da casa nostra le donne si avviano ad essere lapidate, frustate, cancellate dalla vita pubblica, private della libertà di guidare un'auto, di studiare, di scegliere il proprio compagno e soprattutto della propria dignità.
Lo prevede la shaaria, la legge coranica che sarà introdotta fra due mesi in Egitto.

In Tunisia è stato sottoscritto un accordo fra esercito, che garantità le prossime elezioni presidenziali, e gli integralisti islamici, che non presenteranno propri candidati ma avranno i ministeri dell'istruzione, della religione e della magistratura.

Qualcuno davvero pensa che per una donna tunisina sia facile raccogliere mille euro per emigrare in Europa? ma neanche se si prostituisse per una vita intera riuscirebbe a racimolare una somma simile. Senza contare che fra qualche settimana, dopo che saranno tenute le elezioni, le donne saranno certamente private del passaporto, e non solo di quello.

domenica 20 marzo 2011

Elezioni prossime in Egitto



‎...E nel frattempo in Egitto passa a larga maggioranza il referendum sulle riforme costituzionali che di fatto apre la strada ad elezioni anticipate.

Di elezioni prossime si avvantaggeranno sicuramente due partiti: la "Fratellanza Musulmana", e gli eredi di Mubarak.
Le altre forze in campo infatti non si sono ancora formate come partito, o sono ancora troppo gracili e poco diffuse a livello nazionale per ambire ad una presenza forte nel prossimo parlamento egiziano.
Si va verso un califatto islamico?

Obama se la spassa in Brasile



In soli due anni, il Nobel per la Pace:
ha triplicato il numero dei soldati americani in Afghanistan;
è ancora in Iraq;
ha bombardato circa 200 volte il Pakistan;
sta bombardando la Libia
(Fonte: Il Foglio)
e non ha alcuna intenzione di chiudere Guantanamo.

L'idolo degli orfani di Bush. Sarah Palin in confronto è la killer del tiro al bersaglio dei luna park!

E nel frattempo se la spassa in Brasile.

Lo staff della Casa Bianca però ci tranquillizza: Obama NON è vegetariano!




(meno male, il premio Nobel per la pace vegana vacillava...)

sabato 19 marzo 2011

Libia: penso che...



La Francia di Napoleòn Sarkozy da' il via alle ostilità, in USA Hillary Clinton è ancora sotto seduta di botox mentre Obama si trova dalle parti di Copacabana, e in Italia ne' di sabato ne' di marte non si attacca ne' si parte.

Penso che la Francia stia cercando di mettere a tacere chi le vuole togliere il seggio permanente all'ONU (per quello che può ancora servire questo fantoccio della democrazia).
E naturalmente penso che si adottino due pesi e due misure: quando saranno presi analoghi provvedimenti nei confronti degli stati arabi dove la popolazione viene egualmente vessata, torturata, giustiziata senza processo? L'Arabia Saudita ha invaso il Bahrein in collaborazione con gli EMU e il Qatar (che ospita Al Jazeera, nemica giurata di Gheddafi), la Siria sta sparando contro i manifestanti (e nessun giornale ne parla, tranne Repubblica che liquida la faccenda come provocazione sionista - sic!) e in Iran le rivolte sono soffocate nel sangue.
Alcuni pensano che in Libia si sia scatenata una corsa a chi arriva prima ad accaparrarsi il petrolio...

E poi penso che dopo Gheddafi la Libia scomparirà dalla mappa geografica.
Divisa in due/tre staterelli a controllo tribale.
Una bella prospettiva, di fronte a casa nostra.
Bene fa la Francia a stabilire subito una dependance.
La politica estera del CAF era abominevole, ma almeno era una politica.
Qual è la politica estera italiana? davvero il governo spera che nel dopo-Gheddafi ci sarà anche posto per l'Italia al "tavolo della pace"?...

La cosa



Indovinello: che cos'é quella cosa che vuole la CGIL, che la caldeggia Veltroni, che la rivuole D'Alema, la ammette Bersani, la caldeggia Vendola, la desidera persino Di Pietro e l'auspica Napolitano; ma che se alla Casa Bianca ci fosse stato Bush, non l'avrebbe voluta nessuno, perché brutta e sporca?...

venerdì 18 marzo 2011

Ipse dixit



«Le scorie della produzione energetica non sono un problema; al momento è una piccola quantità che viene vetrificata e poi sigillata. Potrei dormire in camera da letto con le scorie» – Umberto Veronesi, 30 novembre 2010.

La pensa ancora così?

Sì, lo sappiamo: andiamo incontro ad un suicidio



Le immagini agghiaccianti dei 50 lavoratori che vanno incontro alla morte per evitare la catastrofe alla centrale nucleare di Fukushima...

Daily Mail

giovedì 17 marzo 2011

Obama dichiara guerra alla Libia



Il segretario di Stato americano - tanto frustrato dall'immobilismo di Obama da annunciare la fine della sua esperienza politica al termine del 2012 - ha dichiarato l'ovvio: creare una no-fly zone in Libia comporterà l'utilizzo preventivo dei bombardieri, in probabili azioni di guerra. La risposta (minacciosa) di Gheddafi non ha tardato a farsi attendere.

Abbiamo avuto l'onore di conoscere il Premio Nobel per la Pace più bellicoso della storia...

Politico

Nucleare, Romani:«Serve riflessione» E Berlusconi invita tutto il Pdl alla cautela - Corriere della Sera



Sull'onda emotiva era un errore strategico andare al muro contro muro. Il governo soltanto ora sta capendo la il messaggio in codice - confessione (finta) di Ferrara dell'altra sera, che ha ammesso di avere paura, ponendosi come interlocutore dei contrari al Nucleare, e non come loro "nemico". Adesso si farà decantare la situazione, minimizzando i danni (le morti sopraggiungono dopo 90 giorni, non subito), e aspettando che gli stress test diano un risultato inevitabilmente incoraggiante (anche gli stress test delle banche irlandesi non fece emergere alcuna anomalia, prima che dichiarassero bancarotta). In tempo per il referendum abrogativo, che sarà spinto più in avanti possibile per dare tempo alla popolazione di rilassarsi...

Nucleare, Romani:«Serve riflessione» E Berlusconi invita tutto il Pdl alla cautela - Corriere della Sera

La precisazione verbale che il parere delle regioni sarà tenuto in conto è evidentemente di nessuno conto...

mercoledì 16 marzo 2011

Volo Tokyo-Italia...

...in classe turistica, di solo andata:



'Che se uno si trova a Tokyo e volesse tornare in Italia, quasi quasi rimane lì e i soldi se li spende di medicine: forse risparmia!

Stress test sulle centrali nucleari europee



La UE approva un piano di verifica dell'efficienza delle 143 centrali nucleari europee. Ma se sono dichiarate sicure, perché fornirne una prova?
Soldi buttati: vogliamo scommettere che comunque gli impianti saranno giudicati tutti sicuri (anche gli stress test delle banche suggerirono che quelle irlandesi erano ultrasicure...)
E nel frattempo anche la Cina dice "stop" al nucleare.

LINKiesta

Nuove immagini del disastro nucleare



Le immagini dei quattro reattori danneggiati, mentre la Francia (buoni quelli...) accusa il governo nipponico di nascondere la reale portata del disastro. E nel frattempo Areva (francese) invia materiale protettivo dalle radiazioni: farà parte del servizio post-vendita?...

Japan earthquake and tsunami: Radiation soars at Fukushima nuclear plant

Nucleare e Influenza suina



Come mai ai tempi del virus dell'influenza "suina" (A-H1N1) i media urlavano alla pandemia imminente, l'OMS innalzava i livelli di allarme al massimo, i governi facevano incetta di milioni di fiale di Tamiflu; e oggi, a fronte della tragedia in Giappone, i governi minimizzano e invitano alla moderazione e alla ragionevolezza?
Due pesi e due misure? malafede? o irresponsabilità?

martedì 15 marzo 2011

Chernobyl, oggi



25 anni dopo la tragedia di Chernobyl (di 7° livello, in una scala da 1 a 7), morte e desolazione la fanno da padroni.
A memoria della generazione attuale e di quelle future.

Sconvolgente slideshow di Reuters

Il disastro nucleare di Fukushima è stato classificato di livello 6 dall'AIEA, ma secondo le autorità francesi presto sarà classificato di livello 7...

Scorie nucleari



Come può un governo, che in quasi tre anni non è riuscito a trovare il posto per nascondere l'immondizia napoletana, essere credibile quando afferma che le scorie nucleari in Italia non saranno un problema?
Mica si possono nascondere sotto il tappeto, sapete?...

Terremoto in Giappone

Immagini raccapriccianti...

Daily Mail

Dove potrebbero nascere le centrali nucleari in Italia



Sembra infatti che il referendum abrogativo di maggio non si faccia più perché il governo dispone di schede elettorali che gli ultimi eventi renderanno assolutamente insufficienti rispetto alla popolazione che si presenterà alle urne per dire NO al Nucleare...

LINKiesta

Macelleria palestinese

Il caos e la guerra civile in Libia, i disordini nel Medio Oriente e la tragedia in Giappone: ce n'é abbastanza per essere terrorizzati, e per una volta per non occuparsi dei miseri fatti di casa nostra.

Ma forse anche per questo non si riesce a non provare rabbia, disgusto e indignazione per il massacro della famiglia di Itamar. Una famiglia ebrea, di una città che da 40 anni si trova in Cisgiordania, sgozzata brutalmente (incluso un bambino di tre mesi). Le immagini, crude e raccapriccianti, si trovano qui:

La tv di Hamas ha parlato di “giornata di gloria per il popolo palestinese”. A Gaza si è festeggiato per tutto il fine settimana, e sono stati distribuiti dolcetti per celebrare il massacro a sangue freddo.

L'attentato è stato rivendicato dal braccio armato di Al Fatah, l'organizzazione terroristica capeggiata da Abu Mazen, il "volto dialogante" dei palestinesi, tuttora beneficiario di cospicui finanziamenti da parte dell'Europa e degli USA.

Mohamed ElBaradei si candida alla presidenza dell'Egitto

MEMRI: Egyptian Opposition Leader Mohamed ElBaradei Announces His Candidacy for the Presidency

Intervista di El Baradei (massì, l'ex direttore dell'AIEA che ha consentito di Ahmadinejad di costruirsi la bomba atomica, anziché fermarlo): se diventerà prossimo presidente d'Egitto, trasformerà lo stato in una repubblica islamica e stringerà i legami con l'Iran.
Per fortuna in Egitto gode di molto meno credito di quanto ne goda in Europa...

Nucleare nel mondo



La dipendenza degli stati dall'energia nucleare.
Ci si nota di più se ci siamo, o se non ci siamo?...

Evacuazione

Dunque le autorità giapponesi hanno fatto evacuare la popolazione che risiede in un raggio di 100 km dalle centrali nucleari in avaria (tranne quella che si trova a meno di 30 km: ormai fottuta. "Che si barrichino in casa").
Dunque ora sappiamo in che misura dobbiamo temere un disastro se dovessero venire a piantarci le centrali a casa... nostra. Dotiamoci di compasso e iniziamo a tracciare il cerchio della morte...

Il dilemma del prigioniero e l'energia nucleare

Due criminali sono catturati, portati in questura e collocati in due stanze differenti. Ad un certo punto in una entra un poliziotto e avvisa l'arrestato: "ti conviene confessare, il tuo complice l'ha già fatto".

La condanna per il reato in caso di confessione è di 6 anni se entrambi confessano; se uno confessa e l'altro nega, il primo ha la pena condonata, e il secondo si becca 7 anni. Se entrambi negassero il reato, avrebbero un solo anno di pena.

Quando il criminale sente dal poliziotto che il complice ha confessato, può ammettere il reato e scontare 6 anni di pena (in buona compagnia del complice) anziché 7; o può negare, e farsi 7 anni, mentre il complice conquista la libertà. Apparentemente, conviene confessare...

Ma se il delinquente fosse certo che il complice negasse la responsabilità, ed egli facesse altrettanto, entrambi avrebbero soltanto un anno di carcere.

Dal punto di vista della "concorrenza" la soluzione migliore è confessare, prima che lo faccia l'altro. Se l'altro confessa, si scontano 6 anni di carcere anziché 7. Se non confessa, si ha la libertà.

A beautiful mind - dinamiche dominanti

Ma non sempre la concorrenza è la soluzione migliore. C'è un bellissimo film ("A beautiful mind", con Russel Crowe) che si basa sul cosiddetto "equilibrio di Nash" (la competizione dei ragazzi per accaparrarsi la liceale più bella). Se anziché la concorrenza si sceglie la cooperazione, il risultato migliora per tutti.

Se il delinquente potesse contare sul comportamento intelligente e non competitivo del complice, ed entrambi dichiarassero di essere innocenti, entrambi sarebbero condannati ad un solo anno di carcere.

Il "dilemma del prigioniero" ha svariate applicazioni. In campo condominiale, quando in assemblea si prospetta la possibilità di montare un ripetitore di telefonia mobile, potenzialmente nocivo per la salute ("tanto se non lo montiamo noi, so per certo che lo monteranno sulla stabile di fronte a noi").

Oppure nella scelta dell'energia nucleare: "tanto se non montiamo da noi le centrali nucleari, le monteranno nel paese confinante".

In un caso come nell'altro, le comunità dovrebbero adottare un comportamento cooperativo, e non competitivo: sapendo che entrambi si muoveranno con intelligenza, entrambe le parti dovrebbero rifiutarsi di collaborare, respingendo la proposta.