lunedì 21 marzo 2011

La protesta si accend in Siria, mentre il MENA si islamizza



Anche in Siria Assad è (giustamente) in seria difficoltà. E nessun manifestante brucia bandiere americane o israeliane. Non ce l'hanno con i sionisti o gli imperialisti (e dire che per tanti anni i politicamente corretti hanno cercato di far passare la tesi secondo cui i problemi del Medio Oriente risiedono nel conflitto fra Israele e palestinesi): ce l'hanno proprio con i loro corrotti governanti!

E in Egitto il popolo si avvia ad un regime di coabitazione fra gli eredi del PND di Mubarak, spalleggiati dall'esercito, e la Fratellanza Musulmana: gli unici pronti per le elezioni di giugno.
Mentre in Libia, se Gheddafi sarà effettivamente neutralizzato (speriamo di sì, senno' poveri noi...) sarà smembrata e consegnata alle tribù che faranno affari sanguinosi con l'Occidente.
Sullo sfondo la shaaria, che sarà imposta così in tutto il nord Africa.

L'involuzione antidemocratica e islamica dell'Egitto è emblematica, e stridente con i proclami di libertà e democrazia sbandierati entusiasticamente (ma ingenuamente) dall'Occidente.

Il referendum costituzionale in Egitto ha limitato i poteri del presidente, e allargato quelli dell'opposizione, facendo rientrare in gioco i Fratelli Musulmani estromessi da Mubarak da anni. Per contro, non è stata proposta l'abrogazione dell'articolo 2, che recita: «L'islam è la religione dello Stato, l'arabo è la sua lingua ufficiale, la sharia è la fonte principale della sua legislazione».
Anche il popolare (in Occidente) El Baradei, quello che ha consentito l'armamento atomico iraniano con il beneplacito dell'Occidente, è favorevole alla piena introduzione della shaaria in Egitto.

Come mai le donne italiane non hanno niente da dire contro questa prospettiva aberrante per le donne che abitano a poche centinaia di chilometri da casa loro?
Aberrante perché a due passi da casa nostra le donne si avviano ad essere lapidate, frustate, cancellate dalla vita pubblica, private della libertà di guidare un'auto, di studiare, di scegliere il proprio compagno e soprattutto della propria dignità.
Lo prevede la shaaria, la legge coranica che sarà introdotta fra due mesi in Egitto.

In Tunisia è stato sottoscritto un accordo fra esercito, che garantità le prossime elezioni presidenziali, e gli integralisti islamici, che non presenteranno propri candidati ma avranno i ministeri dell'istruzione, della religione e della magistratura.

Qualcuno davvero pensa che per una donna tunisina sia facile raccogliere mille euro per emigrare in Europa? ma neanche se si prostituisse per una vita intera riuscirebbe a racimolare una somma simile. Senza contare che fra qualche settimana, dopo che saranno tenute le elezioni, le donne saranno certamente private del passaporto, e non solo di quello.

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