di Noah Beck*
Personalmente appoggio l'iniziativa militare francese nel Mali. Ma l'orientamento dei media, che stride fortemente in confronto alla copertura delle operazioni militari israeliane a Gaza, rivela un evidente doppiopesismo. Ma prima vorrei spiegare perché sono a favore dell'intervento francese.
Gli islamici, come quelli che hanno preso il potere a marzo, hanno rovesciato il progresso e condotto alla miseria coloro i quali hanno sottomesso: donne, minoranze religiose, musulmani moderati, laici, gay e tutti quelli che non accettano la loro visione primitiva della vita. I fondamentalisti distorcono l'Islam, ne stravolgono il significato per perseguire il loro reale intento: la forza bruta. A tal proposito violano a loro piacimento tutte le leggi, cimentandosi in traffico di droga, sequestri, traffico di organi umani, perseguendo i presunti oppositori e assassinando persone innocenti.
Non hanno alcuna pietà per la vita umana, per la proprietà e per la cultura. Al Qaeda ha mandato all'altro mondo 3000 americani, con l'attentato alle Torri Gemelle dell'11 settembre 2001. I talebani aggrediscono con l'acido il volto delle donne che cercano di perseguire un'istruzione. Ansar Dine, il nome della compagine islamica nel Mali, la scorsa estate ha distrutto buona parte del tesoro archeologico di Timbuctu dopo averlo definito "idolatra". Hanno imposo la sharia, messo al bando la musica e flagellando le donne che mostrano i capelli, amputando le mani dei sospettati di furto, lapidando fino alla morte i fornicatori.
I fondamentalisti islamici conquistano e governano nel terrore, e distruggono senza costruire nulla.