...di Israele, ovviamente. Perché non si ha notizia di analogo orientamento nei confronti di stati che impiccano i dissidenti e gli oppositori (Iran), che macellano e decimano la propria popolazione (Siria), che lapidano le donne presunte adultere o semplicemente sorprese a guidare l'auto (Arabia Saudita), che incarcerano i giornalisti accusati di rivelare al mondo la verità sulla barbarie del regime (Gaza e Territori palestinesi), o che addirittura ospitano ufficialmente nel governo una riconosciuta fazione terroristica (Libano).
Purtroppo per i fanatici del BDS non sono stati ancora scoperti in Israele rimedi contro le contrazioni dolorose dell'addome. Si terrano il mal di pancia, provocato dalla rabbia indotta dalle scoperte mediche e scientifiche che si susseguono a ritmo costante nel piccolo stato ebraico. E sebbene non saranno prodigiosamente risolutive nella cura del cancro e dell'AIDS, come sbandierato dal caro Kim Jong-un, miliardi di abitanti della Terra ne godono quotidianamente. Qualche esempio?
Visualizzazione post con etichetta ospedali. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta ospedali. Mostra tutti i post
martedì 23 giugno 2015
Mal di pancia per i boicottatori...
Etichette:
innovazione,
medicina,
ospedali,
ricerca
giovedì 19 febbraio 2015
L'ossessione per Israele miete vittime fra i palestinesi
di Evelyn Gordon*
Mi sono dilungato diverse volte su come ossessione occidentale per i rapporti fra israeliani e palestinesi finisca per perpetrare la miseria globale, distogliendo l'attenzione da situazioni umane di ben peggiore gravità: basti pensare al genocidio in Siria o nel Sud Sudan. Inoltre, questa ossessione non migliora le condizioni di vita di un gruppo che si vorrebbe aiutare. Tre articoli apparsi di recente sul Jerusalem Post chiariscono il perché.
Uno denuncia il rischio di chiusura da parte di un importante ospedale palestinesi, a causa di un debito accumulato pari a 30 milioni di dollari. Per anni, l'Autorità Palestinese (AP) ha mancato di versare fondi al Mokassed Hospital, malgrado i numerosi pazienti in cura. E questo non già perché l'AP difetti di liquidità, dal momento che per pagare generose retribuzioni alle migliaia di criminali ospiti delle carceri israeliani, i soldi certo non mancano. È una questione di priorità: nella scala dei valori palestinesi, il pagamento dei terroristi che attentano alla vita degli israeliani risulta evidentemente più importante del pagamento dei medici che cercano di curare i palestinesi.
Mi sono dilungato diverse volte su come ossessione occidentale per i rapporti fra israeliani e palestinesi finisca per perpetrare la miseria globale, distogliendo l'attenzione da situazioni umane di ben peggiore gravità: basti pensare al genocidio in Siria o nel Sud Sudan. Inoltre, questa ossessione non migliora le condizioni di vita di un gruppo che si vorrebbe aiutare. Tre articoli apparsi di recente sul Jerusalem Post chiariscono il perché.
Uno denuncia il rischio di chiusura da parte di un importante ospedale palestinesi, a causa di un debito accumulato pari a 30 milioni di dollari. Per anni, l'Autorità Palestinese (AP) ha mancato di versare fondi al Mokassed Hospital, malgrado i numerosi pazienti in cura. E questo non già perché l'AP difetti di liquidità, dal momento che per pagare generose retribuzioni alle migliaia di criminali ospiti delle carceri israeliani, i soldi certo non mancano. È una questione di priorità: nella scala dei valori palestinesi, il pagamento dei terroristi che attentano alla vita degli israeliani risulta evidentemente più importante del pagamento dei medici che cercano di curare i palestinesi.
lunedì 25 agosto 2014
Ritorna la vecchia accusa-bufala del trapianto di organi
Passano i secoli, ma le vecchie accuse contro gli ebrei tardano a tramontare. Anzi, sono rilanciate spudoratamente da testate giornalistiche altrimenti note per la loro autorevolezza; sebbene le stesse si nascondano dietro l'ipocrita citazione di una terza fonte, senza effettuare il doveroso fact-checking, ne' tantomeno appurare la smentita successivamente prodotta dalla fonte in questione.
In attesa che qualcuno rilanci le antiche accuse di impastare le azzime con il sangue dei cristiani, il britannico Time ripropone una spudorata accusa già prodotta ai tempi dell'operazione Piombo Fuso del 2008-2009: i soldati israeliani si impossesserebbero dei corpi dei miliziani palestinesi, asportandone gli organi e rivendendoli. Un'accusa strampalata, partita da un articolo pubblicato all'epoca su un quotidiano scandalistico svedese dal nome Aftonbladet, molto letto nella folta comunità musulmana scandinava.
In attesa che qualcuno rilanci le antiche accuse di impastare le azzime con il sangue dei cristiani, il britannico Time ripropone una spudorata accusa già prodotta ai tempi dell'operazione Piombo Fuso del 2008-2009: i soldati israeliani si impossesserebbero dei corpi dei miliziani palestinesi, asportandone gli organi e rivendendoli. Un'accusa strampalata, partita da un articolo pubblicato all'epoca su un quotidiano scandalistico svedese dal nome Aftonbladet, molto letto nella folta comunità musulmana scandinava.
Etichette:
bufale,
disinformazione,
organi,
ospedali,
protective edge
Iscriviti a:
Post (Atom)