Visualizzazione post con etichetta prigione a cielo aperto. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta prigione a cielo aperto. Mostra tutti i post
martedì 26 agosto 2014
Il falso mito di Gaza sovraffollata
Ci fa piacere che ancora permanga la retorica circa la Striscia di Gaza "prigione a cielo aperto", in cui la popolazione palestinese convive faticosamente, gomito a gomito, contendendosi centimetri quadrati di spazio. Quantomeno ciò smonta definitivamente l'altra leggenda metropolitana che tuttora circola fra i simpatizzanti di Hamas, secondo cui sarebbe in atto un genocidio del popolo palestinese. Motivando questa strampalata accusa con le 2000 vittime prodotte secondo il "ministero della salute" di Gaza in 50 giorni di combattimenti; sorvolando sulla veridicità della statistica comunicata dagli integralisti islamici - saranno le verifiche successive ad accertarlo; ma l'esperienza storica suggerisce l'inevitabilità di una robusta tara - e sulla composizione delle vittime, per almeno metà combattenti; in un solo giorno sono stati massacrati nello Xinjiang, in Cina, oltre 2400 uiguri, vittime da anni della repressione di Pechino. Scommettiamo che questo genocidio farà fatica a conquistare i cuori e le menti dei pacifisti a tema.
Etichette:
densità,
Gaza,
Hamas,
prigione a cielo aperto
giovedì 31 luglio 2014
Il mito di Gaza "prigione a cielo aperto"
![]() |
Bancarelle di frutta presso un mercato di Gaza |
Quasi tutti i media che si occupano del conflitto in corso, parlano di un "assedio di Gaza", o di un "blocco di Gaza", che Israele presumibilmente avrebbe istituito da quando Hamas ha assunto il potere (nel 2007, dopo sanguinoso colpo di Stato, NdT). Ecco alcuni esempi più recenti:
«Ma Israele è accusato per aver sigillato i confini, con organizzazioni umanitarie che affermano che il blocco ha privato (Gaza) di forniture di base, creando una crisi umanitaria» (CNN).
«Per Hamas qualsiasi accordo deve prevedere quella che definisce la "rimozione del blocco", che avrebbe trasformato Gaza in una prigione a cielo aperto negli ultimi otto anni» (CNN).
Etichette:
disinformazione,
Gaza,
prigione a cielo aperto
lunedì 3 marzo 2014
Immagini della crisi umanitaria a Gaza
Etichette:
assedio,
disinformazione,
Gaza,
palestinesi,
prigione a cielo aperto
mercoledì 18 settembre 2013
Israele corre in soccorso della Striscia di Gaza
Stretta sempre più d'assedio dall'esercito egiziano, che chiude ripetutamente il valico meridionale di Rafah, malmena i pescatori locali, distrugge e allaga i tunnel clandestini, e occupa porzioni sempre più ampie del territorio palestinese per prestunte "ragioni di sicurezza"; e oppressa dal regime oscurantista di Hamas, che ha fatto ormai terra bruciata attorno a se', ignorata dai Fratelli Musulmani prima della loro defenetrazione, e abbandonata da tutti gli stati arabi vicini (con la significativa ma sterile eccezione del Qatar); la Striscia di Gaza conta sempre più sull'aiuto umanitario insperato di Israele.
Il piccolo stato ebraico ha disposto un blocco navale al largo delle coste di Gaza nel 2007, con l'avvento al potere dopo sanguinoso colpo di stato da parte dei fondamentalisti islamici. Questo provvedimento, legittimo sul piano del diritto internazionale (lo certifica il rapporto ONU della Commissione Palmer), ha prevenuto l'arrivo a Gaza di armi e munizioni via mare, senza per ciò pregiudicare le attività marittime e di pesca della popolazione gazana. Non ha evitato ovviamente il contrabbando di armi tramite la penisola del Sinai e i tunnel clandestini scavati dai terroristi fra l'Egitto e la Striscia; ma ciò non ha mai impedito la collaborazione sanitaria, umanitaria e di supporto alla vita di tutti i giorni da parte di Gerusalemme.
Il piccolo stato ebraico ha disposto un blocco navale al largo delle coste di Gaza nel 2007, con l'avvento al potere dopo sanguinoso colpo di stato da parte dei fondamentalisti islamici. Questo provvedimento, legittimo sul piano del diritto internazionale (lo certifica il rapporto ONU della Commissione Palmer), ha prevenuto l'arrivo a Gaza di armi e munizioni via mare, senza per ciò pregiudicare le attività marittime e di pesca della popolazione gazana. Non ha evitato ovviamente il contrabbando di armi tramite la penisola del Sinai e i tunnel clandestini scavati dai terroristi fra l'Egitto e la Striscia; ma ciò non ha mai impedito la collaborazione sanitaria, umanitaria e di supporto alla vita di tutti i giorni da parte di Gerusalemme.
Etichette:
assedio,
blocco navale,
Egitto,
Gaza,
Kerem Shalom,
ospedale,
pace,
prigione a cielo aperto
giovedì 22 agosto 2013
I Tamarod sconfiggeranno Hamas?
Il movimento terroristico islamico che governa la Striscia di Gaza dopo il sanguinoso colpo di stato del 2007 (Israele si è disimpegnata dall'enclave palestinese giusto otto anni fa, come è noto a tutti), sta vivendo momenti di grande difficoltà. Messa a dura prova dall'avvento al potere dei Fratelli Musulmani un anno fa al Cairo, di cui pure sono una filiazione, Hamas non ha visto soltanto le proprie entrate collassare assieme alle centinaia di tunnel che l'esercito egiziano ha sbriciolato per ordine del deposto presidente Morsi. Le ripetute chiusure del valico meridionale di Rafah, giustificate dai continui attacchi subiti dalle forze militari egiziane nel Sinai ad opera di bande di terroristi islamici, fanno dipendere la Striscia di Gaza dal vicino Israele per l'approvvigionamento di generi alimentari, medicinali, farmaci, materiali da costruzione, giocattoli, tessuti, fertilizzanti e via discorrendo. Soltanto ieri, ad esempio, l'IDF ha gestito il transito verso Gaza di 216 camion, trasportanti 5662 tonnellate di beni; fra cui 180 tonnellate di frutta. Un brutto smacco, per Hamas, che punta molto sull'odio verso il governo di Gerusalemme per cementare il suo traballante consenso nei confronti della popolazione locale. La retorica dell'"assedio", della "prigione a cielo aperto", che in passato ha fatto una certa presa su una parte dell'opinione pubblica, crolla sotto il peso dell'evidenza di un carceriere della stessa etnia del carcerato.
sabato 11 maggio 2013
Gaza: una prigione... dorata
Si fa fatica a trovare ancora gente disposta ad affermare che la Striscia di Gaza sia una "prigione a cielo aperto", come si sentiva fino a qualche anno fa. Il blocco navale al largo delle coste è stato giudicato legittimo da una commissione ONU, peraltro mai tenera con Israele per la sua composizione a prevalenza "non allineata"; ciò ovviamente non impedisce le attività ittiche nelle acque limitrofe. Il problema è rappresentato soprattutto dall'ostilità strisciante del vicino Egitto: malgrado Hamas, che governa nel terrore la Striscia dal 2007, sia una filiazione dei Fratelli Musulmani ora al potere al Cairo, si moltiplicano gli atti di ostilità nei confronti dell'enclave palestinese. Il valico di Rafah spesso e volentieri risulta chiuso per futili motivi, mentre l'esercito ostenta con orgoglio la distruzione con tutti i mezzi dei tunnel che collegano l'Egitto alla Striscia di Gaza. Per fortuna generi alimentari, medicinali, materiali da costruzione, abiti e beni di prima (e seconda) necessità entrano a Gaza per il tramite dei valichi israeliani di Erez e Kerem Shalom.
Etichette:
disinformazione,
Gaza,
prigione a cielo aperto
domenica 10 marzo 2013
Un'altra tragedia umanitaria a Gaza

A queste sciagure bibliche - altro che l'invasione delle locuste che sta flagellando il vicino Israele; e di cui si occupa con morbosa atttenzione la stampa nostrana - se ne aggiunge un'altra: come riferisce Ma'an News Agency, nel mese di febbraio il locale ministero dei trasporti ha ordinato il numero chiuso delle auto importate nella Striscia. Motivazione? il numero eccessivo di autoveicoli che circolano per le strade dell'enclave palestinese. Le cui sofferenze risultano così sempre più indicibili.
Etichette:
blocco navale,
bufale,
emergenza umanitaria,
Gaza,
prigione a cielo aperto
domenica 17 febbraio 2013
Continuano le vessazioni dei palestinesi
Ciò che sorprende e rattrista, è che le restrizioni avvengano anche sul versante meridionale della Striscia di Gaza.
Etichette:
Egitto,
Fratelli musulmani,
Gaza,
Hamas,
prigione a cielo aperto,
Rafah
Iscriviti a:
Post (Atom)