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sabato 12 marzo 2016
Ecco chi sono gli sponsor della "questione palestinese"
«Israele deve porre fine alla colonizzazione della Palestina», ha tuonato il presidente indonesiano Joko Widodo dal vertice dell'Organizzazione della Cooperazione Islamica (OCI) tenutosi a Jakarta alcuni giorni fa. Aggiungendo: «Israele deve interrompere immediatamente le sue attività e le politiche illegali nei territori occupati».
Un paio di precisazioni spicce: L'Indonesia, paese a maggioranza islamica, detta l'agenda ad uno stato sovrano, di cui però non riconosce l'esistenza. Poco male: è in "buona" compagnia, e il fatto che Jakarta abbia accolto l'invito dell'Autorità Palestinese ad indire un vertice sul tema dei Territori contesi e dello stato di Gerusalemme - definita artificiosamente "al-Quds al-Sharif" - la dice lunga.
L’Organizzazione della Conferenza Islamica (OCI) dal 1969 si pone come obiettivo la distruzione di Israele e la conquista dell’Occidente. Costituita da 56 paesi musulmani o a maggioranza musulmana, l’OCI è una emanazione della confraternita politico-religiosa dei Fratelli Musulmani. Come rileva Bat Ye'Or nel suo "Califfato Universale", l’OCI propone di rivedere in Occidente i manuali educativi a tutti i livelli, riconoscendo «l’immenso contributo» della cultura e della civiltà islamica, e conseguentemente minimizzando e cancellando la storia e la cultura europee.
Il 27 marzo 2008 l’OCI è riuscita a far votare dal Consiglio dei diritti umani una risoluzione che sottomette la libertà di espressione al rispetto delle religioni e dei credi, e sottrae le leggi della sharia a qualsiasi critica. Vi si afferma che la lotta al terrorismo rappresenta un fattore aggravante di discriminazione contro le minoranze musulmane.
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