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domenica 5 febbraio 2017

La BBC continua a diffondere statistiche taroccate contro Israele

La settimana scorsa il giornalista israeliano Ben Dror Yemini ha pubblicato un articolo che svela un nuovo capitolo nella campagna diffamatoria anti-israeliana: «Il Consiglio Europeo, un organismo composto da tutti gli stati europei, più ampio pertanto dell'Unione Europea; ha adottato un rapporto redatto da Eva-Lena Jansson, membro del partito socialdemocratico svedese (SDP) che accusa Israele di essere coinvolto in un "terrificante schema di esecuzioni extragiudiziali apparentemente sistematiche" di civili innocenti. Il documento è basato sulle accuse della NGO Al-Mezan, sostenuta da Svezia, Svizzera, Danimarca, Norvegia e Olanda. La stessa NGO risulta sostenitrice del BDS, e parte della campagna di delegittimazione di Israele e di negazione del suo diritto all'esistenza.
Al solito, ci sono stati in Europa che finanziano organismi dediti in questa attività: all'apparenza di tutela dei "diritti umani", quando di fatto sono attivamente impegnati in una campagna di odio nei confronti di Israele».

mercoledì 15 giugno 2016

La bufala degli insediamenti ebraici che ostacolerebbero la pace in Medio Oriente

Da anni un tema ricorrente sulla stampa, consiste nel dipingere come un "ostacolo alla pace" l'attività edilizia israeliana presso le comunità ebraiche in Giudea e Samaria e nei quartieri periferici di Gerusalemme. Di recente il corrispondente della BBC per il Medio Oriente Jeremy Bowen ha commentato che «l'idea della soluzione dei due stati è in grave pericolo [...] a causa della colonizzazione dei territori occupati da parte degli israeliani; con gli insediamenti che crescono a ritmo forsennato».
Inoltre: «molti in questi giorni ritengono che a causa della crescita degli insediamenti- quelli israeliani sui territori occupati; illegalmente, secondo il diritto internazionale - sarà materialmente molto difficile per i palestinesi pervenire ad uno stato indipendente».
Chi legge è indotto a ritenere che ci sia stata di recente un'impennata dell'attività edilizia in Giudea e Samaria, e a concludere che mai negoziati di pace potranno essere condotti, fino a quando gli israeliani continueranno a costruire abitazioni in un luogo ove secondo la BBC ciò non sarebbe consentito. Il problema di queste posizioni ideologizzate è che celano una serie di fatti rilevanti, e decisivi per la formazione dell'opinione pubblica.

domenica 10 maggio 2015

BBC: a Gaza non ci sono scudi umani. Anzi, sì!


di Yarden Frankl*

Durante la guerra di Gaza della scorsa estate, Orla Guerin della BBC ha confezionato un servizio filmato. Siamo stati sconcertati nell'apprendere da questa testimonianza, trasmessa da "News at Ten" sulla BBC One, e poi resa disponibile sul sito; che secondo lei non ci sarebbero prove di impiego abituale da parte di Hamas di scudi umani, malgrado le prove rese disponibili.Abbiamo in passato pubblicato un video, il quale all'opposto dimostra come in effetti vi siano prove numerose e schiaccianti di questa ripugnante pratica. Abbiamo sollecitato gli utenti a denunciare le argomentazioni fuorvianti prodotte sulla BBC dalla giornalista con le sue dichiarazioni.
Bene: la BBC ha preso atto dei rilievi. L'emittente britannica ha ammesso che l'affermazione «non ci sono prove dell'utilizzo di scudi umani» sia errata. Ecco come si sono espressi:

«Fare affidamento sulle prove fornite da una parte belligerante non rappresenta necessariamente una validazione della versione degli eventi, e da questo punto di vista riconosciamo che questi avrebbero meglio potuto essere descritti».

venerdì 1 maggio 2015

Le acrobazie della BBC sui "territori occupati"

Che magnifica equidistanza ostenta la Multinazionale britannica dell'informazione! Per non correre rischi di ingenerare inopportuni equivoci, la BBC mette a disposizione dei suoi giornalisti e corrispondenti un'agile guida, con cui si specifica il lessico da adottare, le etichette da appiccicare, e le consuetudini da promuovere, nella descrizione delle controversie geopolitiche. Così, quando si tratta del West Bank, il bravo giornalista deve sempre menzionare la circostanza che trattasi di "territori occupati" (da Israele, s'intende), che la circostanza subisce la censura del diritto internazionale, che è irrilevante che l'occupazione sia il risultato di una legittima guerra difensiva, che Gerusalemme abbia tentato più volte di disfarsi di uno scomodo West Bank senza successo («No, no e no», fu la risposta seccata della Lega Araba a Khartum meno di tre mesi dopo la fine delle ostilità), che prima del 1967 Giudea e Samaria erano occupati questa volta illegalmente dalla Giordania senza che alcuno abbia mai formulato una rivendicazione. Persino i quartieri orientali della capitale israeliana ("Gerusalemme Est") sarebbero "occupati", secondo gli standard della BBC.
Onde non ingenerare il sospetto di partigianeria, la Guida Stilistica dell'emittente britannica raccomanda di non indugiare nella redazione del testo sull'occupazione del West Bank: «si ingenererebbe il sospetto di partigianeria a favore di una parte». Per carità.

martedì 24 settembre 2013

Come combattere le offese

Ce n'é per tutti. L'altro giorno il famigerato Ahmad Tibi, deputato arabo del parlamento israeliano (circostanza che maledettamente toglie molte argomentazioni a chi sostiene che da queste parti vi sia apartheid) e acceso antisionista, sostiene che la presenza di ebrei sul Monte del Tempio di Gerusalemme sia intollerabile per la contaminazione che essi producono ai danni del terzo luogo sacro dell'Islam, dopo la Mecca e Medina, e subito prima di Roma. E pazienza che il Monte del Tempio sia il luogo sacro per eccellenza dell'ebraismo, che da queste parti si trova da qualche secolo prima della comparsa sulla Terra di Maometto...
Dal punto di vista dell'esponente arabo della Knesset, è giusto accogliere i fedeli in visita al Tempio con lancio di sassi e oggetti contundenti da parte di disponibilissimi giovanotti palestinesi. Un modo energico di combattere una manifestazione del proprio credo religioso.

venerdì 26 aprile 2013

La BBC fa pubblica ammenda sulla Freedom Flotilla

In sordina, la BBC fa un mezzo passo indietro a proposito della copertura dell'incidente di due anni fa al largo delle coste di Gaza, quando la Mavi Marmara tentò di forzare il blocco navale imposto dal governo israeliano per prevenire la fornitura di armi e munizioni ai terroristi di Hamas che dal 2007 governano la Striscia.
Quel blocco è stato giudicato legittimo da una commissione delle Nazioni Unite appositamente istituita; ma nei giorni immediatamente successivi alla vicenda non mancarono aspre polemiche, alimentate da una stampa disorientata dai dispacci dei militanti dell'IHH, che armò la spedizione, in spregio al diritto internazionale, e che risulta non a caso affiliata all'ISM, organizzazione filoislamica collegata proprio ad Hamas.