di Ryan Bellerose*
È in atto un tentativo in atto di negare la storia e quasi la stessa esistenza del popolo ebraico. Farebbe ridere se non fosse così condiviso. Oggi mi soffermerò su alcuni di questi miti, apparentemente innocui, ma in realtà molto pernicioso e minaccioso.
MITO NUMERO 1: Israele sarebbe stato creato da colonialisti.
La verità è che gli ebrei hanno combattuto all'ultimo sangue per la terra dei loro avi. Mentre il Regno Unito aprì la porta con gli Accordi di Sanremo, e quindi con la Dichiarazione Balfour, il successivo piano di partizione e il mandato palestinese assegnarono i 3/4 della terra promessa (si perdoni il gioco di parole) al neocostituito regno ascemita, che avrebbe preso il nome di Giordania: il che dimostra che l'appoggio britannico non fu in realtà così amichevole. Se poi si considera l'embargo delle armi che agì soltanto nei confronti del neonato stato israeliano, il fatto che Londra armò e addestrò la legione giordana, e i limiti allora imposti all'immigrazione ebraica, mentre al contempo si incoraggiava l'immigrazione araba, si ottiene un quadro ben preciso del presunto favore britannico.
È piuttosto divertente che le persone che sostengono che Londra abbia "creato" Israele, sono le stesse che indicano il bombardamento del King David (in cui a seguito di attentato perirono 28 inglesi, noncurante dell'allarme lanciato prima dell'esplosione, NdT) come prova della cattiveria degli ebrei. Va detto che, in primo luogo il King David era il quartier generale del governo DI OCCUPAZIONE britannico. Soprattutto, non si chiedono mai come mai gli ebrei combattessero la gente che secondo essi avrebbe dato vita allo stato di Israele. È un perfetto esempio del motivo per cui dobbiamo ridimensionare la retorica colonialista. Naturalmente non mancherà chi giurerà che senza il sostegno coloniale, gli ebrei non sarebbero riusciti nel loro intento, quando nella realtà essi combattevano i colonialisti. Ovviamente gli inglesi maldigeriscono questa vicenda.