Visualizzazione post con etichetta aiuti umanitari. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta aiuti umanitari. Mostra tutti i post

lunedì 27 aprile 2015

Lo sciacallaggio di Human Rights Watch

di Yarden Frankl*

Sentendo parlare di "Human Rights Watch" si potrebbe essere indotti a pensare che si tratti di un'organizzazione dedicata esclusivamente alla disamina delle condizioni dei diritti umani in tutto il mondo. Ma i lettori di vecchia data sono a conoscenza di diverse prove che documentano l'autentica ossessione di HRW per l'aggressione verbale di Israele, impiegando diverse persone, dal giudizio molto discutibile.
C'era l'"esperto di diritti umani" che adorava collezionare cimeli nazisti, fra una calunnia di Israele e l'altra. C'era il direttore generale di HRW impegnato a raccogliere fondi in Arabia Saudita - uno dei paesi peggiori al mondo per rispetto dei diritti umani - e che fece in tempo di ritorno a vergare un articolo con cui demonizzava Ariel Sharon, poche ore dopo la morte dell'ex primo ministro israeliano.
E ora, non appena Israele ha catapultato uno staff di medici e paramedici per soccorrere le vittime del terremoto nel Nepal, ecco che giunge un tweet dell'attuale direttore esecutivo:

mercoledì 18 dicembre 2013

Scandalo: Israele allaga la Striscia di Gaza!

Il maltempo che ha investito il Vicino Oriente è praticamente senza precedenti. Da almeno cento anni non si registravano nevicate così' intense in Israele, in Egitto, in Giordania e nei territori palestinesi. Danni e disagi si sono accumulati, ma buon senso e organizzazione hanno evitato il peggio. Persino la decisione del governo di Gerusalemme di far circolare i mezzi pubblici di sabato, pur urtando la comunità religiosa, è servita a ridurre la paralisi delle grandi città e le difficoltà in cui si è imbattuta una popolazione non del tutto avezza alla neve.
Non sono mancati episodi di grande umanità. Come riportava ieri La Stampa, «Altre barriere sono cadute con la neve e l’emergenza. I valichi di Gaza sono stata aperti per consentire rifornimenti. L’esercito israeliano ha portato soccorsi ovunque, senza distinzioni di etnie, fedi, fronti. Ha spalato e spinto ambulanze impantanate nella neve di Betlemme, ha portato viveri e liberato famiglie intrappolate in auto nelle città e per le strade, israeliane o palestinesi che fossero. Magari si risolvessero sempre così, le emergenze».
Lo stato ebraico è da sempre in prima linea nel fornire supporto logistico e aiuti umanitari nelle gravi emergenze indotte da calamità naturali all'estero. È successo ad Haiti nel 2010, in Turchia due anni fa, entrambi gli stati funestati da terremoti devastanti; ed è successo di recente nelle Filippine, dopo l'IDF ha prestato soccorso.