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martedì 2 giugno 2015

Lo Stato Islamico dichiara guerra: ai colombi

Finalmente abbiamo stabilito un punto di contatto con lo Stato Islamico. Non abbiamo nulla a che spartire con questa gentaglia; ma oggi possiamo concordare su un fatto: il sincero disprezzo per i piccioni. Un chierico dell'ISIS ha bandito l'allevamento di colombi, dopo aver concesso una moratoria di una settimana. E non per la reazione ripugnante che provocano le deiezioni degli odiosi pennuti; quanto per il fatto che «la visione dei genitali dei piccioni in volo sulle nostre teste, offende l'Islam».
Si tratta di una pratica peraltro piuttosto diffusa in Medio Oriente: non a caso l'editto si rivolge a coloro che coltivano i colombi sui tetti delle proprie abitazioni. Per chiarire la serietà dell'editto, chiunque sarà d'ora innanzi sorpreso nelle aree della Siria e dell'Iraq cadute sotto il controllo dell'ISIS, sarà soggetto a contravvenzione, e subirà la pubblica fustigazione o la detenzione.

domenica 1 febbraio 2015

Ecco come i terroristi islamici entrano in Italia


di Mike Giglio*

Antakya, Turchia. Alla fine dello scorso anno un esponente dello Stato Islamico ha attraversato il confine siriano, si è installato in una città portuale della Turchia, e lì ha avviato una missione di infiltrazione di jihadisti in Europa. Dice che sta riuscendo nell'impresa, nel corso di un'intervista nei pressi del confine fra Siria e Turchia.
L'esponente, un siriano barbuto sulla trentina, afferma che l'ISIS sta inviando combattenti sotto copertura in Europa. Li fa entrare illegalmente dalla Turchia a gruppetti, nascosti in navi da carico fra centinaia di rifugiati. Afferma che i combattenti intendono porre in pratica le minacce dell'ISIS di attaccare l'Occidente, in rappresaglia per gli attacchi subiti da parte degli Stati Uniti a partire dalla scorsa estate in Iraq, e dall'autunno i Siria: «se qualcuno mi attacca», dichiara a BuzzFeed News in condizioni di anonimato, «può star certo che risponderò all'attacco».

Ancor prima dei bombardamenti aerei i governi occidentali temevano che l'ISIS avrebbe trovato il modo per inflitrare i propri jihadisti attraversi i confini comunitari. L'esponente dell'ISIS intervistato è il primo che discute apertamente con la stampa di questo proposito. Descrive il piano che sfrutta la peggiore crisi umanitaria degli ultimi decenni, che ha disperso 3.8 milioni di profughi in fuga dalla guerra civile in Siria; dei quali, un milione e mezzo hanno trovato ospitalità nella sola Turchia.
Dalle città portuali di Turchia, come Izmir e Mersin, molte migliaia di questi rifugiati si sono imbarcati, in special modo verso l'Italia. Da lì' si dirigono verso stati più ospitali, come Svezia e Germania, rivolgendosi alle autorità locali per ottenere asilo politico: «i terroristi entrano in Europa come rifugiati», abbozza l'esponente dell'ISIS.