Non è bizzarro? Due anni fa, qui sul Borghesino, si segnalava una serie di iniziative ostili nei confronti di Israele da parte del piccolo stato artico, improntate ad una patetica ottusità: dal bando di tutti i prodotti israeliani, al voto favorevole all'esposizione della bandiera palestinese davanti al Palazzo di Vetro. Un acuto osservatore faceva facilmente rilevare che quell'iniziativa, tanto clamorosa quanto velleitaria, avrebbe dovuto essere accompagnata per essere credibile, dal boicottaggio di telefoni cellulari e personal computer: tutti alimentati da tecnologia Made in Israel.
Non è stato necessario attendere molto per ottenere una comprova di quelle riflessioni. In questi giorni in Islanda fa notizia il lancio del primo servizio commerciale al mondo di consegna di generi alimentari, realizzato esclusivamente mediante droni (UAV). Flytrex, è il nome della società, rifornirà i quattro angoli della capitale, di prodotti provenienti da AHA (strana assonanza con la Ahava israeliana...), il più grande e noto marketplace di Reykjavík. Data l'orografia del territorio islandese, i tempi di consegna saranno drasticamente abbattuti: da 20-25 minuti, a non più di quattro minuti, per una riduzione fino al 60% dei costi di consegna. E con il completo abbattimento delle emissioni tossiche: i droni sono elettrici al 100%.
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martedì 29 agosto 2017
You don't mess with Israel (brutto colpo per il BDS)
domenica 20 settembre 2015
L'Islanda erutta una colata di ottuso antisemitismo
La mite, fredda e lontana Islanda continua ancora a far parlare di se' in questi giorni. Come riportato su Facebook giovedì mattina, il Consiglio comunale di Reykjavik ha approvato una mozione che bandisce dal territorio cittadino tutti i prodotti israeliani. Tutti, senza alcuna esclusione: sia quelli realizzati nei Territori Contesi (al di là della "Linea Verde"), sia quelli prodotti a Tel Aviv, o ad Haifa, o a Gerusalemme. L'obiettivo, neanche tanto velato, è quello di fare del remoto stato artico la prima nazione europea "Israel Free". Immediata la condanna e l'indignazione per questo deprecabile atto, che ricorda un passato che si sperava non tornasse più. Giulio Meotti, sulle colonne de Il Foglio, ha suggerito all'establishment islandese - che mette sullo stesso piano Israele, Siria, Iran, Sudan e Corea del Nord - di «apporre anche una stella di Davide sulla merce».
Il gesto apparentemente scomposto ma in realtà ben ponderato della consigliera Björk Vilhelmsdóttir, è stato talmente eclatante da indurre ad una marcia indietro: parziale. Sabato mattina il sindaco della capitale islandese ha precisato che la mozione sarà ritirata; con esclusivo riferimento alle produzioni israeliane realizzate al di qua della Linea Verde. Si apprende che la mozione sarà ripresentata con riferimento alle merci prodotte nei "territori occupati", per adottare l'espressione riportata da Iceland Monitor.
Il gesto apparentemente scomposto ma in realtà ben ponderato della consigliera Björk Vilhelmsdóttir, è stato talmente eclatante da indurre ad una marcia indietro: parziale. Sabato mattina il sindaco della capitale islandese ha precisato che la mozione sarà ritirata; con esclusivo riferimento alle produzioni israeliane realizzate al di qua della Linea Verde. Si apprende che la mozione sarà ripresentata con riferimento alle merci prodotte nei "territori occupati", per adottare l'espressione riportata da Iceland Monitor.
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