Visualizzazione post con etichetta assedio. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta assedio. Mostra tutti i post
lunedì 3 marzo 2014
Immagini della crisi umanitaria a Gaza
Etichette:
assedio,
disinformazione,
Gaza,
palestinesi,
prigione a cielo aperto
mercoledì 18 settembre 2013
Israele corre in soccorso della Striscia di Gaza
Stretta sempre più d'assedio dall'esercito egiziano, che chiude ripetutamente il valico meridionale di Rafah, malmena i pescatori locali, distrugge e allaga i tunnel clandestini, e occupa porzioni sempre più ampie del territorio palestinese per prestunte "ragioni di sicurezza"; e oppressa dal regime oscurantista di Hamas, che ha fatto ormai terra bruciata attorno a se', ignorata dai Fratelli Musulmani prima della loro defenetrazione, e abbandonata da tutti gli stati arabi vicini (con la significativa ma sterile eccezione del Qatar); la Striscia di Gaza conta sempre più sull'aiuto umanitario insperato di Israele.
Il piccolo stato ebraico ha disposto un blocco navale al largo delle coste di Gaza nel 2007, con l'avvento al potere dopo sanguinoso colpo di stato da parte dei fondamentalisti islamici. Questo provvedimento, legittimo sul piano del diritto internazionale (lo certifica il rapporto ONU della Commissione Palmer), ha prevenuto l'arrivo a Gaza di armi e munizioni via mare, senza per ciò pregiudicare le attività marittime e di pesca della popolazione gazana. Non ha evitato ovviamente il contrabbando di armi tramite la penisola del Sinai e i tunnel clandestini scavati dai terroristi fra l'Egitto e la Striscia; ma ciò non ha mai impedito la collaborazione sanitaria, umanitaria e di supporto alla vita di tutti i giorni da parte di Gerusalemme.
Il piccolo stato ebraico ha disposto un blocco navale al largo delle coste di Gaza nel 2007, con l'avvento al potere dopo sanguinoso colpo di stato da parte dei fondamentalisti islamici. Questo provvedimento, legittimo sul piano del diritto internazionale (lo certifica il rapporto ONU della Commissione Palmer), ha prevenuto l'arrivo a Gaza di armi e munizioni via mare, senza per ciò pregiudicare le attività marittime e di pesca della popolazione gazana. Non ha evitato ovviamente il contrabbando di armi tramite la penisola del Sinai e i tunnel clandestini scavati dai terroristi fra l'Egitto e la Striscia; ma ciò non ha mai impedito la collaborazione sanitaria, umanitaria e di supporto alla vita di tutti i giorni da parte di Gerusalemme.
Etichette:
assedio,
blocco navale,
Egitto,
Gaza,
Kerem Shalom,
ospedale,
pace,
prigione a cielo aperto
giovedì 12 settembre 2013
L'assedio della Striscia di Gaza
La Striscia di Gaza è sotto un crudele assedio, che non tiene conto delle esigenze di base della popolazione. Ma il mondo rimane indifferente. Già sotto la presidenza dell'ora deposto Morsi, l'esercito egiziano ha iniziato un'opera di distruzione e di allagamento dei tunnel clandestini. Ora il confine è stato sigillato, e non si sa quando sarà riaperto. Sull'altro fronte, lo stato di Israele consente il transito di persone e mezzi verso la Striscia di Gaza, a cui fornisce elettricità e acqua, malgrado sia definito "entità ostile". Ecco tutta la verità su Gaza assediata.
Negli ultimi mesi l'assedio di Gaza è diventato più asfissiante. È quasi impossibile fare impresa, i movimenti dei civili sono stati limitati drasticamente e le varie possibilità di interscambio con l'esterno prima presenti sono state annullate. Il ministro degli Esteri di Hamas Razi Hamed ha affermato che «Gaza è diventata una gigantesca prigione».
Negli ultimi mesi l'assedio di Gaza è diventato più asfissiante. È quasi impossibile fare impresa, i movimenti dei civili sono stati limitati drasticamente e le varie possibilità di interscambio con l'esterno prima presenti sono state annullate. Il ministro degli Esteri di Hamas Razi Hamed ha affermato che «Gaza è diventata una gigantesca prigione».
Etichette:
assedio,
disinformazione,
emergenza umanitaria,
Gaza,
Hamas
martedì 12 febbraio 2013
I palestinesi assediati e i prodotti israeliani
Sconcerto ed irritazione per l'abbondanza di generi alimentari, beni di prima e seconda necessità, e insomma tutto ciò che popola gli scaffali di un comune supermercato, in quel di Gaza. Una terra che nell'immaginario collettivo ancora è associata a miseria, a stenti, ma che da anni conosce un relativo benessere. E le foto dei centri commerciali stracolmi, dei lussuosissimi alberghi, delle auto di grossa cilindrata che solcano le strade, e delle centinaia di milionari palestinesi stanno lì a testimoniarlo.
Tutto ciò provoca comprensibilmente appunto l'irritazione della militanza filopalestinese, sempre più in difficoltà nel proporre la figura romantica ma lontana dalla realtà del palestinese sofferente per l'"assedio" israeliano; che in effetti c'è, ma si limita al blocco di armi e munizioni al largo delle coste di Gaza. Ciò ovviamente non impedisce ai terroristi di Hamas di armarsi, mediante i rifornimenti che dall'Iran arrivano in Egitto; ma almeno si complica loro la vita, ritardando i nuovi approvvigionamenti.
Tutto ciò provoca comprensibilmente appunto l'irritazione della militanza filopalestinese, sempre più in difficoltà nel proporre la figura romantica ma lontana dalla realtà del palestinese sofferente per l'"assedio" israeliano; che in effetti c'è, ma si limita al blocco di armi e munizioni al largo delle coste di Gaza. Ciò ovviamente non impedisce ai terroristi di Hamas di armarsi, mediante i rifornimenti che dall'Iran arrivano in Egitto; ma almeno si complica loro la vita, ritardando i nuovi approvvigionamenti.
Etichette:
assedio,
disinformazione,
Gaza,
media
giovedì 7 febbraio 2013
I palestinesi che non interessano a nessuno
L'ostilità di Hamas nei confronti degli israeliani è cosa ben nota. Ciò non impedisce allo stato ebraico di difendersi dai continui attacchi, e di prestare soccorso alle famiglie palestinesi in difficoltà. Domenica scorsa l'esercito israeliano (IDF) ha gestito il transito attraverso i valichi di 286 camion, trasportanti 9260 tonnellate di generi alimentari, combustibili, materiali da costruzione e beni di prima necessità. Lunedì, la replica: 293 autoarticolati, con oltre 9000 tonnellate di beni. Idem martedì: 9234 camion diretti verso Gaza attraverso i valichi israeliani, di cui ben 280 trasportavano frumento.
Nel solo 2012, gli ospedali israeliani hanno fornito assistenza e trattamento sanitario e medico ad oltre 28000 palestinesi; di cui oltre 21 mila erano bambini.
Nel solo 2012, gli ospedali israeliani hanno fornito assistenza e trattamento sanitario e medico ad oltre 28000 palestinesi; di cui oltre 21 mila erano bambini.
martedì 21 agosto 2012
Gaza ancora sotto assedio
Da quel 5 agosto sono passate più di due settimane, ma ancora oggi il valico di Rafah che collega l'Egitto alla Striscia di Gaza è ancora chiuso. Ufficialmente per le celebrazioni conclusive del Ramadan.
I media palestinesi però rilevano che il valico di Taba fra Egitto e Israele è sempre aperto e attivo: molti israeliani (arabi ed ebrei) si sono diretti nel Sinai per alcuni giorni di vacanza.
Il valico di Rafah invece rimane chiuso. La Striscia è isolata a sud. Non solo: le autorità di Gerusalemme hanno reso noto che il valico di Kerem Shalom, che collega Gaza ad Israele, e dal quale diverse tonnellate di beni di ogni tipo affluiscono a Gaza, è rimasto chiuso per tre giorni - dal 19 al 21 agosto - su esplicita e formale richiesta delle autorità palestinesi di Gaza (leggasi: Hamas).
Dunque riepilogando: le autorità egiziane bloccano l'accesso di merci a Gaza dal fronte meridionale, mentre la stessa Hamas blocca l'accesso di merci da nord. E i palestinesi nel frattempo fanno la fame, costretti in stato d'assedio deciso dalle aurorità arabe sunnite (Hamas è una filiazione della Fratellanza Musulmana che comanda al Cairo). Perché?
H/t: Elder of Ziyon.
I media palestinesi però rilevano che il valico di Taba fra Egitto e Israele è sempre aperto e attivo: molti israeliani (arabi ed ebrei) si sono diretti nel Sinai per alcuni giorni di vacanza.
Il valico di Rafah invece rimane chiuso. La Striscia è isolata a sud. Non solo: le autorità di Gerusalemme hanno reso noto che il valico di Kerem Shalom, che collega Gaza ad Israele, e dal quale diverse tonnellate di beni di ogni tipo affluiscono a Gaza, è rimasto chiuso per tre giorni - dal 19 al 21 agosto - su esplicita e formale richiesta delle autorità palestinesi di Gaza (leggasi: Hamas).
Dunque riepilogando: le autorità egiziane bloccano l'accesso di merci a Gaza dal fronte meridionale, mentre la stessa Hamas blocca l'accesso di merci da nord. E i palestinesi nel frattempo fanno la fame, costretti in stato d'assedio deciso dalle aurorità arabe sunnite (Hamas è una filiazione della Fratellanza Musulmana che comanda al Cairo). Perché?
H/t: Elder of Ziyon.
Etichette:
assedio,
Gaza,
Hamas,
Kerem Shalom,
palestinesi,
Rafah
Iscriviti a:
Post (Atom)