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mercoledì 16 marzo 2016

L'UE usa l'immunità diplomatica per occupare illegalmente Israele

Ambasciata degli Stati Uniti a Roma

Quello raffigurato in alto è Palazzo Margherita: è la sede dell'ambasciata americana in Italia. Si trova a Roma, in Via Veneto, e gode come noto del requisito dell'extraterritorialità: al pari di tutte le ambasciate e consolati del mondo, è di fatto territorio sottratto alla giurisdizione nazionale. In parole povere, è un pezzettino di Stati Uniti a Roma. Sono le consuetudini internazionali a renderlo tale: un principio universalmente accettato e rispettato.
Ora, Via Veneto è uno degli scorci più iconici della nostra capitale. Nessuno mette in dubbio la giurisdizione italiana su una strada che ha fatto la storia d'Italia. Tutti hanno il diritto di passeggiarvi sopra, di calpestarne il suolo, di sostarvi senza arrecare danno o nocumento ad alcuno; nel rispetto delle normative vigenti. Il piacere di sorseggiare un cappuccino in uno dei suoi bar è con pochi eguali.

Passeggiata in Via Veneto

Adesso, poniamo per un momento che gli americani si mettano in testa di sistemare alcune migliaia di profughi siriani, requisendo un ampio tratto di Via Veneto per costruirvi degli edifici più o meno provvisori. Escono dall'ambasciata, dotati di cemento, tubolari, mattoni e altri materiali da costruzione, con l'intento di edificare centri di accoglienza per rifugiati, abbattendo le costruzioni esistenti con le ruspe, e prendendo possesso per le proprie esigenze. Piazzando delle belle bandierine a stelle e strisce sulle costruzioni edificate. Alla prevedibile reazione indignata del governo, seguirebbe l'opposizione di una eccezione di immunità diplomatica da parte dei responsabili: insomma, «siamo diplomatici, non ci potete fermare, non potete farci niente. Continueremo a costruire capannoni e a piazzare prefabbricati sul vostro suolo, che diventerà nostro suolo». Una palese colonizzazione e occupazione illegale e illegittima.
Quale sarebbe la vostra reazione? Stupore? incredulità? rabbia? indignazione per la prevaricazione e l'abuso di potere subiti? bene, siete in ottima compagnia. Il Daily Mail ha pubblicato un dettagliato resoconto circa gli abusi perpetrati dall'Unione Europea nell'area C del West Bank: un'area che gli Accordi di Oslo, sottoscritti anche da Bruxelles, assegnano a Gerusalemme, in attesa che i negoziati fra palestinesi e israeliani ne sancisca la destinazione definitiva.

lunedì 21 luglio 2014

Gli otto miti giornalistici di Gaza

by Alex Safian*

Con le operazioni israeliane di terra in corso, in risposta agli incessanti attacchi di Hamas, si tende a riciclare i soliti cliché che distorcono la percezione di Gaza. Non mancano alcune novità rispetto al passato. Qui di seguito i principali mitici giornalisti, estrapolati dalla copertura passata e presente.

Mito n.1. La politica israeliana miope ha intenzionalmente incoraggiato la crescita di Hamas.
«Dopotutto, è stata lo stesso Israele che ha contribuito ad alimentare Hamas e chi l'ha preceduto negli anni Settanta ed Ottanta. Eyad El-Sarraj, famoso psichiatra a Gaza, ammonì il governatore israeliano che stava "giocando col fuoco" nell'alimentare i militanti religiosi. Secondo il libro "Hamas", di Beverley Milton-Edwards e Stephen Farrell, il governatore rispose: "Non ti preoccupare, sappiamo come gestire queste situazioni. Oggi il nostro nemico è l'OLP"» (Nicholas Kristof, New York Times, 16 luglio 2014)

Realtà. Israele non ha mai incoraggiato Hamas, o i rivali della Jihad Islamica. Israele ha sostenuto la costruzione di ospedali, moschee e scuole religiose nei territori, perché a ciò era tenuto alla luce del Regolamento dell'Aja e della Convenzione di Ginevra, che richiedono che le imposte raccolte nei territori occupati siano impiegate nello stesso territorio, e che le leggi vigenti prima dell'occupazione - incluso il finanziamento delle istituzioni religiose - siano mantenute. Fra i gruppi con cui il governatorato collaborò, c'erano all'epoca i Fratelli Musulmani. Essi, mentre rifiutavano il riconoscimento di Israele, avevano un atteggiamento palesemente non violento, ritenendo che la società islamica avrebbe dovuto rafforzarsi nel lungo periodo, prima di affrontare un conflitto con Israele.

mercoledì 17 luglio 2013

L'odio ingiustificato della UE verso Israele

di Melanie Phillips*

C'è costernazione in Israele dopo la malevola decisione dell'Unione Europea di boicottare cittadini ed istituzioni situati ad est della "Linea Verde" fra Israele e i territori contesi. Ciò dovrebbe includere presumibilmente il boicottaggio dell'Università Ebraica che si colloca subito oltre quella linea o anche - grottesco - i cittadini ebrei residenti nella Città Vecchia di Gerusalemme, dove antichi insediamenti ebraici precedono l'arrivo di un solo arabo, a partire da quando il Re David iniziò a costruire la capitale del regno del popolo ebraico.
Secondo la UE gli insediamenti ebraici oltre la Linea Verde sarebbero illegali secondo il diritto internazionale. Nulla di nuovo: lo sostiene anche l'ONU e gli organismi ad essa associati. Peccato che siano in errore.