domenica 10 marzo 2013

Un'altra tragedia umanitaria a Gaza

La Striscia di Gaza notoriamente è flagellata da gravi problemi: si fa fatica a trovare batterie per gli esigentissimi iPhone5 di ultima generazione, armi e munizioni arrivano con il contagocce per colpa del blocco marittimo israeliano che peraltro le Nazioni Unite hanno riconosciuto legittimo, gli alberghi a cinque stelle sono sempre affollati malgrado le tariffe praticate, e ora ci si mettono gli egiziani, che inondano i tunnel scavati al confine, e pazienza se nel far questo qualche palestinese muore affogato, o schiacciato dal collasso della galleria (sicuramente farebbe più notizia se i responsabili del tentato omicidio fossero altri).
A queste sciagure bibliche - altro che l'invasione delle locuste che sta flagellando il vicino Israele; e di cui si occupa con morbosa atttenzione la stampa nostrana - se ne aggiunge un'altra: come riferisce Ma'an News Agency, nel mese di febbraio il locale ministero dei trasporti ha ordinato il numero chiuso delle auto importate nella Striscia. Motivazione? il numero eccessivo di autoveicoli che circolano per le strade dell'enclave palestinese. Le cui sofferenze risultano così sempre più indicibili.



Naturalmente l'odiato nemico sionista ha la sua parte di responsabilità: ne' potrebbe essere diversamente. Basti pensare che viaggiava su un auto - distrutta - Ahmed Jabari, il pericolo terrorista intercettato dall'aviazione israeliana a novembre; e sempre su auto, su cui pateticamente veniva dipinta la scritta "TV", viaggiavano altri terroristi in giro per la Striscia, nel tentativo di sfuggire ad esecuzione: qui lo spregio delle norme del diritto di guerra risultava senza dubbio attenuato proprio dalla circostanza della scarsa disponibilità di autoveicoli da adibire all'uopo.
Speriamo dunque che il valico meridionale al confine con l'Egitto venga riaperto, al pari dei valichi israeliani dai quali quotidianamente passano tonnellate di ogni bendiddio; auto incluse. Gaza non ha bisogno dell'elemosina e della commiserazione del mondo: occorrono autoveicoli, anche di grossa cilindrata. Come quelli immortalati da questa foto - una fiammante BMW - scattata al valico di Kerem Shalom. Gaza è una bella città. Ma sempre più, il problema più asfissiante... come recitava quel tale palermitano nel film "Johnny Stecchino" - è il "trafffico".

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