mercoledì 19 agosto 2015

Che uso hanno fatto i palestinesi del denaro americano?

di Khaled Abu Toameh*

Negli ultimi vent'anni gli Stati Uniti hanno impiegato 4.5 miliardi di dollari nel tentativo di promuovere la democrazia fra i palestinesi di West Bank e Gaza, incoraggiando il processo di pace con gli israeliani. È quanto rivelato dal primo ministro palestinese Rami Hamdallah durante un incontro a Ramallah con il deputato Kevin McCarthy, leader della maggioranza al Congresso americano. Hamdallah ha affermato che il denaro è stato investito in diversi progetti. I 4 miliardi e mezzo di cui Hamdallah ha parlato non includono i miliardi di dollari versati all'Autorità Palestinese sin dalla sua costituzione nel 1994: analisti economici stimano che l'AP ha ricevuto un totale di 25 miliardi di dollari da Stati Uniti e altri paesi negli ultimi vent'anni.
Non bisogna essere esperti di questione palestinese per riconoscere come tutti questi miliardi non abbiano ne' generato una democrazia palestinese, ne' migliorato le relazioni con gli israeliani. Tanto per incominciare, l'AP - nata in seguito agli Accordi di Oslo sottoscritti nel 1993 fra Israele e OLP - si è rivelato un regime tutt'altro che democratico. Al contrario: sin dall'inizio si è rivelata una specie di dittatura amministrata prima da Yasser Arafat e poi dai suoi sodali. Un regime corrotto, finanziato ed equipaggiato direttamente da Stati Uniti, Europa e altri stati. Chi ha sostenuto il regime autocratico di Arafat non si è mai curato di verificare la crescita della democrazia e la trasparenza dell'amministrazione palestinese. Sono stati versati svariati miliardi di dollari, senza neanche chiedere conto del loro impiego.
Il risultato per i palestinesi è stato quello di disporre di un regime che non solo ha progressivamente tagliato loro fuori dagli aiuti internazionali, ma che ha anche stroncato l'opposizione politica e la libertà di parola. L'AP alla fine si è rivelato un "one man show", finanziato dalle tasche dei contribuenti europei e americani.


All'epoca, la convinzione negli Stati Uniti, in Europa e nel mondo occidentale era che un regime corrotto e oppressivo come quello di Arafat sarebbe stato disposto a fare concessioni, per conseguire la pace con Israele. Dal momento che egli era a busta paga di americani ed europei, si riteneva che Arafat non avrebbe potuto esimersi dal respingere qualunque offerta, come quella ultragenerosa formulata dal primo ministro israeliano Ehud Barak a Camp David nell'estate del 2000. Ma quando giunse il momento delle decisioni, Arafat abbandonò il vertice, accusando gli Stati Uniti di costringerlo ad accettare un fatto compiuto che nessun palestinese avrebbe sottoscritto.
I miliardi di dollari che Arafat ha intascato fra il 1994 e il 2000 non lo persuasero ad accettare anche l'offerta più generosa mai fatta ai palestinesi da un capo di governo israeliano. Peggio ancora, i primi sette anni del "processo di pace" hanno fatto registrare la seconda intifada, deflagrata a settembre 2000, poco tempo dopo il fallimento del vertice a Camp David.
La riluttanza all'epoca della comunità internazionale di chiedere conto ad Arafat è stato il motivo principale per cui la maggioranza dei palestinesi è stata spinta letteralmente fra le braccia di Hamas. I palestinesi hanno perso fiducia non solo nel processo di pace, ma anche nell'Autorità Palestinese e nei suoi leader: non è stato sperimentato alcun progresso nel tenore di vita, soprattutto a causa della corruzione dilagante dell'AP. Hamas ha promesso loro il cambiamento, le riforme e la fine della corruzione. Da un certo punto di vista, americani ed europei sono responsabili dell'affermazione di Hamas. Fino al 2007 i palestinesi avevano soltanto un regime corrotto e illiberale, chiamato Autorità Palestinese. Da allora, hanno potuto contare su un secondo regime ancora più bieco e repressivo: Hamas.
Per cui se i 4.5 miliardi di dollari elargiti ai palestinesi hanno prodotto due regimi corrotti e autoritari, cosa sarebbe successo se americani ed europei avessero versato ulteriori fondi nella promozione della democrazia palestinese? probabilmente sarebbero sorte ulteriori dittature nel West Bank e a Gaza.

Naturalmente, il primo ministro di Ramallah non ha ammesso al cospetto del suo ospite americano che i miliardi investiti dagli Stati Uniti sono finiti nei conti cifrati aperti dal regime presso le banche svizzere. Ne' ha confessato che i palestinesi non dispongono di istituzioni politiche funzionanti o di una stampa libera nel West Bank o presso la Striscia di Gaza. E per dirla tutta, Hamdallah si è guardato bene dall'annunciare al parlamentare americano quando saranno tenute nuove elezioni presidenziali e politiche nei territori palestinesi.
Al contempo, però, come tutti gli occidentali che visitano Ramallah, il deputato McCarthy si è guardato bene dal porre al suo interlocutore domande scomode o imbarazzanti. Il parlamentare ovviamente è stato lieto di apprendere che gli Stati Uniti hanno investito una simile somma per promuovere la democrazia e accelerare il processo di pace. Ma ha forse chiesto - al pari di chi l'ha preceduto, beninteso - come i palestinesi hanno impiegato questo denaro per conseguire tali due obiettivi?


Non c'è alcun bisogno di chiedere agli esponenti dell'AP come il denaro occidentale sia stato speso: è sin troppo evidente. I miliardi di dollari ottenuti hanno alimentato corruzione e malaffare. La democrazia è l'ultima cosa che i palestinesi si aspettano dall'AP o da Hamas.
Ha forse l'AP utilizzato tutto questo denaro per promuovere la pace e la pacifica coesistenza con Israele? tutto il contrario: oltre ad incitare ogni giorno il suo popolo contro lo stato ebraico, la leadership palestinese usa questi fondi per finanziare una massiccia campagna internazionale di delegittimazione e isolamento di Israele. "L'investimento" nella democrazia e nel progresso palestinesi è stato un completo fallimento a causa del rifiuto dell'amministrazione americana di chiedere conto ai palestinesi delle modalità con le quali è stato speso il denaro. A meno che gli occidentali sbattano i pugni sul tavolo, le probabilità di rilanciare il processo di pace in Medio Oriente sono pressoché nulle.

* What Are Palestinians Doing With U.S. Money?
su Gatestone.org.

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