mercoledì 23 agosto 2017

In Europa il terrorismo si combatte con le barzellette

Qualcuno perfidamente ha commentato: «Europa, un gigante economico, un nano politico, un verme militare». Ciò non toglie che nel Vecchio Continente gli umoristi non difettino. Si vive la vita alla leggera, malgrado le crescenti minacce del terrorismo islamico, che ha appreso egregiamente la lezioni degli omologhi palestinesi degli ultimi due anni. Colpito dal terrorismo palestinese, incitato dalle quotidiane esortazioni di Abu Mazen - e incoraggiato dalle generose disponibilità delle casse palestinesi, alimentate con contributi occidentali - Israele ha affrontato l'emergenza con lucido pragmatismo: rafforzando l'intelligence, prevedendo il crimine e salvaguardando le fermate dei bus, le aree pedonali e gli accessi a negozi e centri commerciali. L'Europa ha inizialmente stigmatizzato la decisione di Gerusalemme di non lasciare che i propri cittadini si immolassero ad Eurabia, in nome del politicamente corretto. Non a casa la sindaca di Barcellona è stata fra la più entusiasta sostenitrice di un patrocinio in Catalogna del BDS, lo sfortunato movimento di boicottaggio dello stato ebraico.

Che le misure adottate da Israele abbiano efficacemente agito da deterrente è comprovato dalla comparsa, per le strade europee, di blocchi di cemento e di dissuasori del terrorismo veicolare. Persino Haaretz, il quotidiano progressista celebrato dalle elite, adorato dagli odiatori di Israele; riconosceva lunedì l'adozione in Europa del buon esempio fornito dalle principali città israeliane. La lezione è stata appresa, alfine.


Ma questa mattina, come nel tentativo di ridimensionare una gloria tristemente meritata, interviene nel dibattito l'"ambasciatore" dell'Unione Europea in Israele, che dalle colonne del Jerusalem Post precisa: «Noi abbiamo adottato l'"approccio olistico". Israele può imparare dall'Europa come si fronteggia il terrorismo». Vorremmo tanto credergli, ma siamo soffocati dalle risate. Diventiamo per un momento seri, e ci sovviene che in Europa sono morte per mano del terrorismo islamico 130 persone.
Sfortunatamente, oggi è infinitamente più sicuro passeggiare per le strade della capitale israeliana, e di Tel Aviv, che non per le vie di Parigi o di Barcellona. Per fortuna il bizzarro personaggio alla fine del corrente mese terminerà la sua esperienza quadriennale nello stato baciato dal sole undici mesi all'anno, e potrà tornare nella climaticamente meno impegnativa Danimarca. Sperando di non apportarvi troppo marcio.

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