mercoledì 29 agosto 2012

L'ipocrisia dei "filo-palestinesi"

di Hisham Jarallah

Un centinaio di attivisti "filo-palestinesi", provenienti da diversi paesi, sono atterrati in Giordania negli ultimi giorni. Gli attivisti:
- non sono arrivati in Giordandia visitare o aiutare i profughi palestinesi o siriani, che vivono in condizioni deprimenti al confine fra Giordania e Siria;
- ne' per raccogliere informazioni di prima mano sui massacri quotidiani che si registrano nella vicina Siria. Fosse stato questo il loro intento, i "filo-palestinesi" avrebbero potuto intervistare diecine di siriani e palestinesi che hanno subito la violenza del regime siriano, ascoltando storie terrificanti su come l'esercito di Assad macella i civili, inclusi donne e bambini;
- ne' per prostare contro la politica ufficiale del regno di Giordania di discriminazioni ai danni dei palestinesi: un argomento che solleva dure condanne dagli stessi giordani;
- ne' per manifestare contro la recente decisione del governo di imporre dure restrizioni alla libertà di informazione;
- ne' per apprendere delle dure condizioni in cui versano i palestinesi nei campi profughi in Giordania;
- ne' per protestare contro la decisione del governo giordano di revocare la cittadinanza a diecine di migliaia di palestinesi;
- ne' per apprendere come migliaia di palestinesi siano stati espulsi negli ultimi anni dall'Arabia Saudita e da altri stati arabi;
- ne' per protestare contro la condizione dellla sotto il regime di Hamas nella Striscia di Gaza;
- ne' per protestare contro il trattamentto riservato dall'Autorità Palestinese a giornalisti e blogger.
E non sono atterrati in Giordania perché hanno programmato una visita in Libano, per accertarsi delle condizioni di apartheid in cui vivono i palestinesi, e delle restrizioni che impediscono loro di accedere a diverse professioni.

Al contrario, questi militanti hanno speso centinaia di migliaia di dollari in una missione il cui unico obiettivo e di provocare Israele; disinteressandosi dei palestinesi.
Gli attivisti sono arrivati in Giordania nell'ambito del programma "Benvenuti in palestina", con cui si chiede il "diritto al ritorno" per milioni di palestinesi ai villaggi e alle città in cui hanno vissuto i loro nonni e bisnonni.
Sono arrivati in Giordania sapendo che Israele non avrebbe consentito loro di attraversare l'Allenby Bridge per entrare nel West Bank. Ciononostante, sono volati in Giordania per poter poi accusare Gerusalemme di aver loro impedito di esprimere solidarietà ai palestinesi.
Gli organizzatori di queste campagne ostili nei confronti di Israele sostengono che il loro intento è quello di donare oggetti di cancelleria ai bambini palestinesi. Ma chi ha mai detto loro che i bambini del West Bank siano privi di zainetti, matite e righelli? nemmeno l'Autorità Palestinese o l'UNRWA ha mai denunciati la carenza di questi oggetti.

Ancora una volta, risulta evidente che alcuni americani ed europei che sostengono di essere "filo-palestinesi" sono in realtà solamente odiatori di Israele. Questi attivisti hanno un conto aperto con Israele. Per essi, la questione palestinese è solo un mezzo per vomitare il loro odio verso Israele, ossia verso gli ebrei. E' il vecchio antisemitismo adeguato ai tempi moderni.
Per molti di essi, i leader palestinesi come Mahmoud Abbas e Salam Fayyad sono traditori, poiché affermano di credere nella soluzione "due stati per due popoli", sforzandosi di cooperare con il governo israeliano.
I palestinesi hanno bisogno del supporto di persone che credono nella democrazia, nella moderazione e nella coesistenza con Israele. E' giunta l'ora che i "filo-palestinesi" lascino in pace i palestinesi, e cerchino un altro pretesto per avanzare il loro messaggio di odio e di violenza.

Fonte: Gatestone Institute

4 commenti:

  1. 1) Non è antisemitismo: è antisionismo (conosci la differenza? Molti ebrei sì!);
    2) Finiscono in galera anche gli israeliani, che protestano contro il genocidio messo in atto nel tempo dal loro paese (vedi chi si rifiuta di fare il servizio militare - unico paese che lo rende obbligatorio anche per le donne!);
    2) Israele non vuole due Stati (prova ne è il fatto che si è impossessato sempre più del territorio palestinese): vuole assoggettare anche gli ebrei in uno stato teocratico (quest'ultimo aspetto purtroppo è una recente realtà anche dove si è svolta la cosiddetta "primavera araba")...
    Restiamo umani.
    P.s.: Anche se non pubblichi i miei commenti non importa, davvero.

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  2. Cara Angelina, grazie per la tua attenzione. Siamo onesti:

    1) la facoltà che hanno gli israeliani di manifestare contro il proprio governo è una meravigliosa eccezione di questo angolo di Medio Oriente. E ciò è contemplato sia per gli ebrei - perché non dovrebbe essere? hai seguito il caso lacerante degli haredim... - sia per gli arabi, che oltretutto siedono tranquillamente in parlamento, e talvolta si incontrano con esponenti di Hamas. Immagina l'indignazione se un nostro parlamentare si incontrasse con membri delle Brigate Rosse o dei NAR. Immagina se mai fosse possibile che un ebreo in uno stato arabo potesse aspirare a sedere sui banchi del parlamento.
    Situazione opposta nel vicino West Bank o nella Striscia, dove chi manifesta contro la corruzione dei rispettivi governi subisce ben diverso trattamento: a Ramallah giornalisti e blogger sono incarcerati su semplice sospetto di "cospirazione ai danni del governo" di Abu Mazen; a Gaza i palestinesi che hanno protestato contro l'uccisione di loro fratelli in Siria sono stati malmenati dalla polizia di una imbarazzata Hamas, che ha poi preso le distanze da Assad, sgomberando la sede di Damasco.

    2) sono per la soluzione dei due stati per due popoli, ma purtroppo prendo atto che analoga volontà non risieda nella "dirigenza" (scaduta) palestinese: Hamas manifesta ancora esplicitamente il desiderio di distruggere Israele, e quanto ad Abu Mazen (mandato anche qui scaduto e non rinnovato da tre anni), le proposte di sedersi ad un tavolo per discutere finalmente di pace, in ossequio agli Accordi di Oslo che l'OLP ha firmato, sono state sistematicamente respinte. E non è una questione di territori, vista la risposta che l'ANP ha fornito alla generosissima proposta del governo Olmert.

    3) Israele ha una popolazione di 7.5 milioni di abitanti (arabi per 1/5). E' in pace con Giordania ed Egitto (per quanto...) e formalmente in guerra con Libano (4 milioni di abitanti), Siria (20 milioni di abitanti), e subisce l'ostilità di Iran (75 milioni di abitanti), Turchia (75 milioni di abitanti) e altri stati musulmani o comunque arabi. Per quanto doloroso, è difficile sopravvivere senza chiedere alla popolazione il sacrificio di prestare servizio militare. A proposito: la renitenza è un reato laddove il servizio militare è obbligatorio. In Israele come in tutto il mondo.

    4) Mi addolora il fatto che nessuno di questi giovanotti volenterosi e ben dotati finanziariamente, trovi un solo momento per esprimere rammarico per le 28.000 vittime del genocidio commesso dal regime di Assad; buona parte di questi morti, purtroppo, è di origine palestinese.
    Ne' per protestare per le squallide condizioni in cui versano i profughi palestinesi sistemati in campi "provvisori" in Siria, Giordania, Libia e paradossalmente nello stesso West Bank.

    5) Dici bene: gli ebrei conoscono bene la differenza fra antisionismo e antisemitismo. Per gli odiatori professionali degli ebrei, invece, non fa alcuna differenza.

    Come vedi, pubblico la tua missiva, anche se contiene alcune imprecisioni.

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  3. Allora un mio commento ti è sfuggito o si è perso per strada... comunque: ho sia amici nell'ISM (definirli "terroristi" non ti dovrebbe essere consentito), sia amici ebrei; ammetto che il sentimento di questi ultimi sia di persecuzione (una volta che era ubriaco infatti uno di loro mi ha detto: "volete ammazzarci tutti"!), ma ritenere che una terra già abitata da altri ti sia stata "promessa" (?) nel 2012 significa che l'essere umano non ha alcuna speranza di sopravvivenza, e che merita di estinguersi.
    Peace!
    P.s.: Grazie per le precisazioni, ma penso che non visiterò più il tuo sito (queste discussioni sono inutili).

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  4. Ciao Angelina,
    l'ISM è una organizzazione di fiancheggiamento, di addestramento e di supporto logistico delle attività terroristiche nel Medio Oriente. Ci sono diversi documenti che lo denunciano, e che evidenziano l'impiego diffuso di fucili d'assalto AK-47 (khalasnikow) fra i suoi militanti. Membri dell'ISM frequentano abitualmente esponenti di Hamas e del Jihad Islamico, che come sai sono organizzazioni terroristiche giudicate tali dall'Unione Europea, dagli Stati Uniti di Obama, dal Canada, dall'Australia e da diversi altri stati. I fondatori Adam Shapiro e sua moglie Huwaida Arraf hanno stretto legami con Hezbollah.
    Mi spiace per la tua decisione, spero vorrai rivederla. Ti caldeggio comunque cautela nelle tue amicizie.

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