sabato 18 settembre 2010
Mi vien da vomitare
Soltanto in un paese come l'Italia, e perdipiù a Roma, si può intitolare una targa commemorativa, ad uno dei terroristi assassini più spietati, corrotti e nemici della causa palestinese come Arafat.
Anche i più filo-palestinesi ammettono che nel 2000 sotto la presidenza Clinton si poteva raggiungere la pace fra palestinesi ed Israele, dopo le tante sofferte "concessioni" unilaterali (ormai se n'é perso il conto, ma il mondo vuole concessioni sempre e soltanto da un lato...), ma Arafat con uno dei suoi noti gesti spettacolari si alzò dal tavolo e lasciò tutti di stucco, dando il via alla seconda intifada.
Meglio affamare il popolo, prostrarlo e umiliarlo: è più facilmente governabile.
Ma in Italia non si può mettere in ombra la figura di Arafat: come la Moana Pozzi di un tempo, è la più amata dagli italiani.
P.S.: Lo "stato" di Palestina, richiamato nella targa, non esiste.
Bisognerebbe chiedere alla malanima di Arafat il perché...
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