venerdì 26 ottobre 2012

Il mio Paese è sotto attacco. C'è qualcuno a cui può interessare?

di Arsen Ostrovsky*

Sono arrabbiato.
Mentre molti americani si svegliano questa mattina, e molti in Europa e nel resto del mondo sono già in piena attività, qui in Israele oltre un milione di persone stanno correndo a mettersi in salvo da una grandinata di razzi sparati dai terroristi palestinesi a Gaza. Nell'arco di 24 ore, da martedì mattina, 80 fra missili e razzi sono stati scagliati sull'Israele meridionale. E' una media di oltre tre attacchi ogni ora. Nel momento in cui questo articolo sarà completato, è probabile che il lugubre conteggio sarà salito a 85 missili.
Per mettere le cose nel loro contesto: oltre un milione di israeliani vuol dire il 13% della popolazione complessiva. Il 13% della popolazione USA corrisponde a circa 40 milioni di americani.
Una dozzina di israeliani è stata ferita; alcuni di essi, in modo grave. L'unico motivo per cui non ci sono stati più feriti è perché Israele ha investito milioni di dollari in rifugi antimissili e nello scudo difensivo Iron Dome, mentre Hamas investiva milioni di dollari di aiuti straniei in armamenti.
Oggi voglio spiegare perché sono arrabbiato.

Sono arrabbiato perché quest'anno oltre 600 missili sono stati sparati da Gaza, e non si vede la fine di questo stillicidio.
Sono arrabbiato perché il mondo si desta solo quando Israele esercita il suo sacrosanto diritto sovrano di difendere i propri cittadini. Quale sarebbe la reazione se questi missili fossero sparati su Washington, su Londra, su Parigi o su Mosca? nessuna nazione sulla Terra potrebbe tollerare questi attacchi nei confronti della sua gente.
Sono arrabbiato perché mentre le Nazioni Unite non esitano a convocare una "riunione speciale di emergenza" sulla "questione palestinese", o ad approvare l'ennesima risoluzione che ottusamente condanna Israele; ancora tardano a convocare una sessione dedicata ad una "questione israeliana" e al terrorismo palestinese. In effetti, dopo 24 ore dall'inizio degli attacchi, sono ancora in attesa di ascoltare una sola sillaba di condanna da parte del Consiglio di Sicurezza, dell'Assemblea Generale o del Commissariato per i Diritti Umani dell'ONU.
Sono arrabbiato perché Ban Ki-Moon, il segretario generale dell'ONU, non riesce a trovare un momento per condannare le aggressioni palestinesi, ma trova il momento per divertirsi e ballare la danza popolare Gangman style con il rapper sudcoreano Psy.
Sono arrabbiato perché mentre l'Alto Comissario europeo per la politica estera Catherine Ashton ha criticato Israele la scorsa settimana per la decisione di costruire centinaia di nuove abitazioni in un'area del proprio territorio; non ha trovato il tempo per censurare il lancio di 80 missili attentatori in un giorno.
Sono arrabbiato perché c'é ancora chi invoca il boicottaggio dello stato ebraico, ma tace di fronte al terrorismo palestinese.
Sono arrabbiato perché navi e flottiglie continuano a salpare alla volta di Gaza per dimostrare "solidarietà" nei confronti dei palestinesi, ma perché mancano di manifestare lo stesso sentimento nei confronti delle famiglie che abitano nell'Israele meridionale?
Sono arrabbiato perché mentre le organizzazioni per i diritti umani come Amnesty, Human Rights Watch, Oxfam e altre non perdono occasione per condannare Israele per presunte violazioni dei diritti umani ai danni dei palestinesi, gli stessi diritti umani degli israeliani per esse non contano. Forse il sangue ebraico non vale niente?
Sono arrabbiato perché i giornali a grand diffusione come il New York Times antepongono alla notizia degli attacchi, titoli come "quattro militanti palestinesi sono stati uccisi in un attacco aereo israeliano", anziché "terroristi palestinesi scatenano una pioggia di oltre 80 missili contro un milione di persone inermi".
Sono arrabbiato perché molta gente non vede che l'Iran, che sostiene il desiderio di cancellare Israele dalle mappe geografiche, cerca di dotarsi di un arsenale nucleare, ed è il principale sponsor e finanziatore di Hamas a Gaza.
Sono arrabbiato, perché i civili nel sud di Israele oggi sono istruiti nel non mandare i loro figli alle scuole e a restare rintanati nei rifugi. Quale modo disumano per i bambini per vivere!
Sono arrabbiato quando la gente continua a indicare gli insediamenti come il principale ostacolo alla pace anziché Hamas, un'organizzazione terroristica che non riconosce il diritto all'esistenza di Israele e ne persegue la distruzione.
Mi arrabbio quando vede le immagini di case nel sud di Israele devastate dagli attacchi provenienti da Gaza, e c'é qualcuno che dei missili dice: "dopotutto erano come giocattoli: quali danni possono mai creare?" (chissà allora perché mai Hamas si diverte a spendere centinaia di milioni di dollari in innocui missili "giocattolo", anziché sfamare la propria popolazione, NdT...)
Sono arrabbiato perché c'è gente che non mi conosce, che non mi ha mai incontrato, eppure desidera la mia morte; per nessun altra ragione all'infuori del mio essere cittadino israeliano.
Sono arrabbiato quando ascolto i residenti nell'Israele meridionale sostenere sconsolati "ci adagiamo sopra i nostri figli, e cerchiamo di proteggerli con il nostro corpo", mentre il resto del mondo è insensibile alle nostre disperate invocazioni di aiuto.

A ben pensarci non sono arrabbiato. Sono oltraggiato.

* Fonte: Huffington Post Canada.

9 commenti:

  1. Anche io "sono arrabbiato”, ma per le sciocchezze che mi tocca leggere. Non una sola riga che si salvi. Ad esempio, quando parla di percentuali mi chiedo se l’autore del testo abbia mai saputo che nel 1948 almeno 750.000 palestinesi pari al 50 per cento della popolazione palestinese di allora sono stati fatti oggetto di “pulizia etnica”, oggi equiparata al genocidio. E così pure 400 villaggi palestinesi su 800 sono stati rasi al suolo e cancellati dalla carta geografica. Il celebre Memoriale sorge su due villaggi distrutti. È come se 30 milioni di italiani fossero stati sfollati dalle loro case e da i loro paesi, le cui case fossero state pure distrutte e minate, perché i proprietari non vi facessero ritorno... Quanto alla storia dei petardi palestinesi e alla loro pericolosità militare io non credo proprio. Penso invece che Israele faccia come sempre uso di un pretesto per proseguire sulla via del crimine ovvero di uno spregevole vittimismo falso ed ipocrita... In ogni caso, qualunque reazione possano avere i palestinesi si tratterà sempre di difesa legittima a fronte di una aggressione illegittima e criminale... “A ben pensarci non sono arrabbiato. Sono oltraggiato” nel mio sentimento di giustizia ed umanità oltre che nella mia intelligenza.

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    1. Se ne faccia una ragione, di "sciocchezze" simili gliene toccherà leggere parecchie.
      Suppongo non sappia che i 700 mila arabi che nel 1948 lasciarono Israele, lo fecero malgrado gli inviti contrari del nuovo governo, incoraggiati in questo dagli stati arabi confinanti che scatenarono guerra al neonato stato, perdendola, e ammassando da allora quegli arabi in luridi campi profughi tutt'oggi esistenti; in condizioni a dir poco disumane, senza diritti e senza futuro.
      E sicuramente non saprà che un numero pari di ebrei furono strappati in malo modo dalle loro case, dalle loro vite, dalle loro relazioni dagli stati arabi nello stesso anno.
      Quanto ai "petardi", che costano svariati milioni di dollari e che a quanto vedo non servono soltanto a sollazzare i terroristi di Hamas (quante bocche palestinesi potrebbero essere sfamate con quegli armamenti...), spero che uno di questi cada inavvertitamente sulla sua testa; metaforicamente parlando, s'intende.

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    2. Non inventarti cifre: lo han già fatto tutte le organizzazione antisemite, comprese quelle create all'uopo dall'ONU dopo aver cambiato ad hoc la definizione di profugo...
      Gli arabi che lasciarono Israele nel 1948 non furono piú di 450.000.
      Una lettura suggerita: "From Time Immemorial" di Joan Peters, in testa ai best sellers di saggistica per sei mesi di seguito nella New York Review of Books e, GUARDA CASO, mai neppure tradotto in Italiano. Alcune parti qui: http://www.eretzyisroel.org/~peters/
      La Peters, nemesi di quel mentitore professionale chiamato Edward Said, che riuscí persino a mentire sulla propria infanzia, tra l'altro non è neppure Ebrea...

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  2. Giovanotto, ho ben capito come funziona il suo cervello. Ma è lodevole che abbia voluto approvare il mio commento. Di blog sulla stessa piattaforma blogspot ne ho una trentina ed uno è proprio sulla “Questione sionista ed il Vicino Oriente”, dove se vuole può andarsi a leggere la storia “scientifica” dell’insediamento sionista a partire... dal 1882! La sua favoletta l’ho sentita mille volte perché debba ancora una volta confutarla. Faccia almeno come Benny Morris, sionista, il quale ben ammette la “pulizia etnica” del 1948, ma si lamenta che vi fu un errore capitale: doveva essere fatta al 100 per cento, senza lasciare il problema dei cittadini palestinesi di serie B... Le risparmio le risposte che sono state date (non da me) a questa autorevole dichiarazione dello storico sionista Morris, un tempo amico e collega di Ilan Pappe. Se desidera avere con me un confronto, con nome e cognome (mi dia anche il suo di nome, possibilmente con qualifica), stia tranquillo che sono a sua disposizione... Sulla “sproporzione” dei petardi non solo le ho già risposto, ma se cerca bene, troverà anche un militare israeliano (non ricordo il nome), il quale ha teorizzato la "sproporzione” della risposta, e cioè che ad ogni "petardo” debba corrispondere un missile mille volte più potente... In questo condizioni non posso che considerare altissimo "eroismo” ogni minima capacità di resistenza da parte palestinese. Quanto all’altra favola degli arabi “strappati dalle loro case”, favola a parte, vi fà da contrasto la logica: se ad esempio io subisco una rapina, da parte di terzi, questa non è una buona ragione, per la quale io a mio volta mi senta legittimato a fare una rapina a lei, che è innocente e non mi ha fatto nulla. Quanto poi alla “sfamare” ecc., la sua mi sembra davvero una carità assai ma assai pelosa. Un solo esempio: ammonterebbero a più di tremila miliardi di dollari la spesa per la sola guerra all’Iraq, istigata e voluta da Israele... Veramente, un argomento assai ma assai debole questo suo ultimo. E mi chiedo e le chiedo da dove abbia attinto simili argomenti: corrispondono a quelli dell’Hasbara. Lei sa di un reclutamento massiccio di blogger da parte delle Ambasciate israeliane? ne diede notizia il Guardian. Non vorrei sospettare di lei senza prove, ma i suoi argomenti sono quelli tipici della propaganda, cioè stereotipati e senza nessuna originalità ed approfondimento. Un ultimo consiglio: piuttosto che tradurre, per giunta senza introduzione e commento, testi altrui, provi a ragionare con la sua testa: un "confronto" (sempre utile se onesto) diventa allora possibile. Altrimenti chi devo criticare? Il Tizio che lei traduce e che non so chi sia, come lui non sa chi sono io?

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    1. Bravo, bravo. Continui a collezionare blog. Ne guadagnerà in autorevolezza e credibilità.

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    2. Il solito veleno antisemita in odore di nazi-comunismo.

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    3. Che vergogna Antonio, non cruscirai a cambiare la storia! Il colmo dei tuoi commenti quando scrivi dei soldi che gli USA hanno speso nella guerra in Iraq. Questo per te giustifica che i fondi raccolti dai Palestinesi da VOI Europei vadino a finire in cosidetti "petardi".
      Comunque, la colpa è di Israele se siamo arrivati a questo punto, dovrebbe fregarsene dell'opinione di persone come te e rispondere con un bel missilone per ogni petardo che riceve. Poi vorrei vedere fino a quando i terroristi continuerebbero a sparare.

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  3. Non farci caso, il caracciolo è un personaggio noto, al servizio dell'odio e della disinformazione a tempo pieno. Non perdere il tuo tempo a fare ragionamenti con lui come se fosse una persona dotata di qualche frammento di neurone.

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  4. Antonio, ecco i sistemi usati da Hamas per ottenere il supporto di persone come te:
    http://www.youtube.com/watch?v=g0wJXf2nt4Y
    Parla Hamas MP Fathi Hammad.
    ed avuto la pal mondo non avrebbe sopportato ed avuto la pazienza che Israele sta dimostrando con i continui attacchi da Gaza.
    Con la potenza militare di Israele, Gaza potrebbe essere letteralmente rasa al suolo in un paio di settimane se non prima, ma questo gioverebbe solo a gente come te che vuol far sembrare gli Israeliani come dei mostri mentre siamo le vere vittime.

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