martedì 7 maggio 2013

Per fortuna dei palestinesi, ci sono gli ospedali israeliani

Per la prima volta nella storia, un ministro palestinese ha visitato il complesso ospedaliero di Hadassah, eccellenza della sanità a Gerusalemme. Lo rivela il Times of Israel, precisando che il ministro della sanità palestinese era accompagnato da una delegazione di funzionari. L'incontro con i vertici dell'ospedale israeliano era finalizzato ad accrescere il numero di medici palestinesi che prestano servizio presso la struttura sanitaria (attualmente non meno di 60) eccellenza nell'area mediorientale, e a favorire la cooperazione fra l'Hadassah Medical Center e l'ANP.
La visita dei vertici della sanità palestinese non fa che confermare gli ottimi rapporti intercorrenti con lo stato ebraico. Lo scorso anno, oltre 210 mila palestinesi sono entrati in Israele per trattamenti sanitari e medici (fece scandalo il ricorso alle cure mediche israeliane per il cognato del primo ministro gazano, malgrado Hamas dichiari pubblicamente di perseguire l'annichilimento di Israele). Il dato è vistosamente cresciuto anche soltanto rispetto al 2008, quando i palestinesi del West Bank e della Striscia di Gaza che hanno beneficiato di cure mediche gratuite nello stato ebraico furono "soltanto" 172 mila.
Mai come in questo caso, imposte e tasse pagate dai contribuenti israeliani è stato denaro ben speso.

Purtroppo la malasanità fa registrare episodi drammatici anche in Medio Oriente. Mohammed Al-Farra, un bambino di tre anni e mezzo, e nato a Khan Younis, Striscia di Gaza; è affetto sin dalla nascita da una malattia genetica che ha reso necessaria l'amputazione degli arti superiori e inferiori. Ben presto, Mohammed è stato abbandonato dai genitori, e il governo di Gaza, preso da altre priorità, si è rifiutato di sostenere le costose cure mediche.
Il bambino vive oggi presso l'ospedale infantile di Safra a Ramat Gan, in Israele, assistito dal nonno, e curato amorevolmente dai pediatri, che hanno lanciato una raccolta fondi per agevolarne la permanenza.
Lo scorso anno lo stato ebraico ha autorizzato il 91.5% delle richieste di trattamento sanitario da parte dei palestinesi di Gaza, e ha curato complessivamente oltre 20.000 bambini di Gaza e West Bank, fra cui il piccolo Mohammed (fonte: CiFwatch).

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