giovedì 29 maggio 2014

Signori, ecco a voi: Pallywood

Per i veri culturi della cinematografia, un'altra perla che impreziosirà le proprie collezioni.
Facciamo un passettino indietro. Tutti sanno che ogni anno si ripete questa stucchevole cerimonia del Nakba Day, che commemora per gli arabi la fondazione dello stato di Israele, e la prima di tante occasioni perse per i palestinesi per ottenere un proprio stato. La storia ricorda che gli arabi respinsero il piano di partizione dell'ONU, che per la prima volta prevedeva nell'ex mandato britannico in Medio Oriente uno stato arabo che avrebbe convissuto al fianco di uno ebraico. Così, ogni anno si ripete questa pantomima, con conseguente dispiegamento di forza pubblica, ore sottratte a lavoro e ozio, colonne di giornali sottratte alle foto delle prime starlette in costume da bagno, e via divagando.
Quest'anno i palestinesi hanno fatto le cose in grande. Nel tentativo di ripetere la messinscena dell'uccisione di Mohamed Al Dura, il ragazzino della cui apparentemente morte furono accusati naturalmente i palestinesi gli israeliani - poi, dopo aver dimostrato l'impossibilità balistica di una responsabilità dell'IDF, il ragazzino fu rinvenuto vivo e vegeto; malgrado fossero state avvistate non una, ma diverse lapidi che presidiavano i presunti resti - quell'industria dell'intrattenimento leggero nota ormai universalmente come Pallywood ha tentato con mezzi più modesti di simulare a Bitunia, nel West Bank, l'uccisione di due ragazzini; ovviamente da parte delle forze di sicurezza di Gerusalemme, accorse per sedare i disordini.
Bisogna dire che da subito sono apparse evidenti le incongruenze e le contraddizioni. L'esercito israeliano sostiene di aver usato proiettili di gomma - non letali - come sempre in queste circostanze; i palestinesi si sono sempre rifiutati di consegnare il video integrale delle TV a circuito chiuso, limitandosi ad una versione tagliata e montata sapientemente; i ragazzini cadono in modo incoerente con la presunta traiettoria dei colpi, e non lasciano per terra nemmeno una goccia di sangue.
L'esercito israeliano sta conducendo delle indagini, ma nel frattempo si sono scatenati i blogger di tutto il mondo. La settimana scorsa Elihu Stone, un attivista americano, ha diffuso una approfondita riflessione in cui si descrive la scena nei tre minuti che hanno preceduto la simulazione, con uomini che percorrono impazientemente il palcoscenico stradale e un direttore di scena che indossa una maschera e consegna la telecamera ad un collega. Anche Elder of Ziyon ha esaminato il filmato, pervenendo alle stesse conclusioni: si tratta di una patetica quanto meschina rappresentazione, anche mediocre, non ancora stigmatizzata a sufficienza. Ieri Algemeiner ha raccolto tutte le prove schiaccianti disponibili, commentando con sarcasmo l'impreparazione tecnica dei cameramen.


E questa mattina è disponibile un nuovo video, in cui la vicenda è proposta in modo magistrale: con le comparse che si muovono in modo disorganizzato, l'azione drammaticamente concitata che si interrompe su richiesta del regista, gli attori che ritornano nelle posizioni di partenza, l'ambulanza che in modo grottesco - sembra un film di Leslie Nielsen! - giunge sulla scena, prima di fare frettolosamente retromarcia. «Si taglia, non è venuta bene, facciamone un'altra». Tanti quei boccaloni degli occidentali se la berranno sicuramente...
Ai palestinisti starà venendo un colpo.

4 commenti:

  1. C'è un refuso!!! Avete scritto ".. il ragazzino della cui apparentemente morte furono accusati naturalmente i palestinesi.." invece di " ...gli israeliani". No?

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  2. sono un genio!!! :D
    mi diedero da vedere questo filmato due giorni dopo e dissi le stesse cose vostre, la caduta da attore-cane, la gente che si muoveva guardandosi intorno in attesa del ciac, improvvisamente tutti dentro e poi tutti fuori appena il ragazzo invisibile da dentro il locale, è caduto "morto". c'è anche la foto di un morto che telefona col cellulare. L'ambulanza a 10 metri dalla scena.
    Che pena, sta gente. Pensare che lavorassero la terra produrrebbero di più

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    1. Questi non sono nemmeno capaci di lavorar la terra, a che pro ? tanto mangiano alle nostre spalle coi nostri soldini.
      Sti quà il lavoro non sanno nemmeno cosa sia.

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