lunedì 14 luglio 2014

Israele sta innalzando lo standard morale dei conflitti

di Will Saletan, Slate*

Gli strike aerei israeliani a Gaza hanno mietuto più di cento vittime. Nel mondo c'è preoccupazione: legittima, dal momento che la guerra è sempre orribile, e qualunque numero di vittime dovrebbe scuoterci. Ma dal momento che il conflitto è ancora in essere, soffermiamoci sulla questione di come minimizzare le vittime civili, oggi e in futuro. Quanto brutta è questa guerra rispetto alle altre? e sono gli attacchi israeliani davvero indiscriminati?
Anzitutto, non bisogna farsi trascinare dal proprio amore o odio per Israele. Dobbiamo costruire un set di regola da applicare a questo e ad altri conflitti futuri. In secondo luogo, la condotta di Hamas è fuori discussione: Hamas respinge la stessa idea di risparmiare i civili. Per cui non ha senso invocare uno standard di comportamento migliore di quello di Hamas. Soffermiamoci invece su quello che fa Israele.

1) La proporzione delle vittime. Le morti a Gaza superano le 100 unità. Tutte le rilevazioni tranne quelle israeliane, sostengono che si tratta in prevalenza di vittime civili. Si tratta di un brutto dato, ma è ridimensionato dalle vittime fra i miliziani di Hamas, e può essere ricondotto a due fattori: molti esponenti di Hamas si trovano in basso, nel senso che si nascondono nel sottosuolo, ed in secondo luogo Israele ha perlopiù colpito le piattaforme di lancio dei missili, non le persone. La misura della moralità dunque dovrebbe essere misurata dal numero di vittime fra la popolazione civile: il conteggio oscilla fra le 58 e le 75 persone.


Come si confronta questa guerra con gli altri conflitti del passato? le guerre differiscono per le modalità di realizzazione (per aria anziché per terra, ad esempio), per ritmo e per durata. Per cui limitiamoci ad esaminare le guerre per via aerea e analizziamo le vittime civili per incursione. Fino ad ora a Gaza, Israele ha colpito circa 1100 siti. Usando la stima approssimata per eccesso, si tratta di 1 vittima civile ogni 14-15 siti colpiti. Nella guerra del Kosovo, Human Rights Watch rilevò che la NATO uccise circa 500 civili, nell'ambito di attacchi che colpirono più di 900 target. Si tratta di più di 1 morto per ogni 2 obiettivi. In occasione dell'invasione dell'Iraq, HRW cita una stima per difetto di circa 3500 vittime civili, ma li attribuisce in prevalenza alle operazioni di terra; non si disporrebbe di statistiche relative ai bombardamenti dal cielo. In Libia, secondo il Consiglio dei Diritti Umani dell''ONU, la NATO uccise soltanto 72 civili in 3327 incursioni aeree. Si tratta di tre volte una performance migliore di quella israeliana. Ma in virtù di una minore densità della popolazione, è ben difficile che in Libia si possano colpire civili. HRW comunque si premura di precisare che "la NATO adottò una particolare cautela nel minimizzare le perdite fra civili".

2) La condotta israeliana. Nel complesso, i danni maggiori a Gaza sono stati provocati dai bombardamenti delle abitazioni. Secondo il codice di guerra canonico, le case non dovrebbero essere colpite. Ma Israele argomenta che Hamas conduce le operazioni militari dall'interno delle abitazioni poi colpite; e non poche case contengono armi e munizioni. I residenti dichiarano che in alcuni casi ciò non corrisponde al vero. Israele non ha chiarito se ciò sia falso, o se le case siano state colpite per errore.
I terroristi che operano all'interno delle residenze dei civili generano dei laceranti interrogativi per il codice di guerra. Le procedure di allerta adottate da Israele creano uno standard per il futuro. Nella guerra del Kosovo, HRW rileva che se la NATO avesse adottato un simile standard, avrebbe evitato numerose morti fra i civili. In Iraq, non è mai stata adottata una simile procedura. In Libia, il rapporto delle Nazioni Unite sostiene che la NATO comunicò tramite volantini e radio, suggerendo alla popolazione di evitare le aree che sarebbero state colpite. Ma i volantini non sono credibili, e gli annunci della radio circa le "aree da colpire" sono per loro natura vaghi.
Israele sostiene di fare ancor di più. Nelle parole del portavoce dell'IDF: «Noi telefoniamo ai nostri nemici, avvertendoli che stiamo per far saltare in aria l'edificio, dopodiché usiamo granate non esplosive, che segnalano che l'edificio sta per essere colpito (la granata "bussa sul tetto", e da' ai residenti un minuto di tempo per evacuare, NdT). Solo quando vediamo che i civili lasciano l'abitazione, diamo disposizioni al comando di colpire».
In altri resiconti, si documenta l'uso di messaggini testuali (SMS) e colpi di avvertimento, come colpi di mortaio che bastano per indurre all'azione gli abitanti. «Secondo questa procedura», rileva Ynet, «soltanto dopo che l'IDF si accerta che i residenti abbiano abbandonato l'edificio che il missile viene fatto partire».
Nella storia militare, questo tipo di avvertimento diretto, specifico, a doppio strato è senza precedenti. Consente ai familiari dei miliziani di fuggire, priam che gli ufficiali siano colpiti.
Non sempre però gli intenti sono mantenuti. Israele ha colpito abitazioni civili in cui non c'erano apparenti presenze di Hamas. L'incidente peggiore ha riguardato un bar, che ha fatto nove vittime. In un altro caso è stata colpita una casa a al-Meghazi, generando quattro vittime. In un altro incidente, secondo fonti palestinesi, è stata colpita un'auto su cui era impressa la scritta "TV". L'esercito israeliano sta compiendo le opportune verifiche.



3) Scudi umani. Israele sostiene che il conteggio delle vittime è esasperato dalla pratica di Hamas di indurre la popolazione ad ignorare gli avvisi e restare nelle proprie case. È vero che alcuni gazawi hanno obbedito agli ordini. Ci sono prove fotografiche di palestinesi saliti sul tetto di abitazioni-obiettivo, dopo che è stato emesso un avviso. E nel peggiore incidente delle prime 48 ore di conflitto, i testimoni asseriscono che dopo che i residenti hanno evacuato l'abitazione, inducendo l'IDF a ritenere che fosse disabitata, sono rientrati insieme ad altri familiari per formare uno scudo umano. Era troppo tardi per l'IDF per abortire l'attacco.
Non è chiaro quanto spesso ciò succeda, e che ruolo ha giocato Hamas. Israele cita un'intervista in cui un portavoce dell'organizzazione terrroristica loda il coraggio degli scudi umani. Ed evidenzia una dichiarazione del ministro degli Interni di Gaza, che sollecita gli abitanti a non prestare attenzione alle comunicazioni di Gerusalemme tramite telefono. Ma la sollecitazione non è un ordine.
Se i gazawi hanno scelto di ignorare gli avvertimenti e di salire sui tetti, come si può giudicare la posizione di Israele? l'esercito sostiene che in questi casi colpisce, ma in non poche circostanze ha retroceduto all'ultimo momento. Ci sono delle testimonianze filmate in cui l'aviazione israeliana rinuncia a colpire, se è a conoscenza della presenza di civili all'interno dell'abitazione.

Tutto ciò - il basso numero di vittime per strike, gli avvertimenti, l'impiego di scudi umani da parte del nemico - rende la condotta di Israele più accettabile? è un'opinione che spetta a chi legge. In ogni caso, dobbiamo rimuovere la propaganda da ambo le parti, analizzare al meglio le informazioni disponibili e collocarle nel giusto contesto. In un certo senso, però, Israele sta innalzando lo standard di ciò che ci si può aspettare da una guerra. Il nostro compito è di fissare questo standard e indurre tutti i belligeranti in futuro ad adeguarvisi.

* pubblicato su BusinessInsider.

NdBo: il seguente video mostra come funziona la tecnica del cosiddetto "bussare sul terrazzo". Da notare anzitutto la presenza di una telecamera fissa: segno che i residenti sono stati allertati con ampio anticipo, mediante telefono e SMS.
Una prima granata non esplosiva è fatta deflagrare sul tetto, dando ulteriore tempo ai residenti di evacuare, prima che l'obiettivo militare sia colpito. Dopo circa 70 secondi sopraggiungono due strike, a breve distanza di tempo l'uno dall'altro.
Illesi gli edifici circostanti. In effetti chi ha memoria dei conflitti precedenti, non potrà non rilevare la differenza con l'operazione di lotta al terrorismo in atto a Gaza da una settimana. La guerra è sempre brutta, ma talvolta necessaria per difendersi. Per la prima volta, si evita il peggio: avessero avuto questa opportunità i 2300 palestinesi uccisi in Siria negli ultimi tre anni...


1 commento:

  1. E si raccomanda di posizionare bene la bambola, miracolosamente senza un granello di polvere, sopra le macerie prima di farle inquadrare dalla telecamera.

    RispondiElimina