lunedì 9 febbraio 2015

La radice politica dell'antisemitismo italiano

L'antisemitismo italiano è consistente, crescente, ma soprattutto diverso da quello francese. È il risultato sconvolgente ma neanche troppo sorprendente di un recente sondaggio, condotto dall'Institute for Jewish Policy Research, secondo cui i 2/3 degli ebrei italiani avverte la crescita di sentimenti antisemiti. Siamo soltanto poco distanti dalla percentuale (76%) registrata a livello comunitario.
Italiani brava gente? mica tanto: la differenza sostanziale rispetto ai sentimenti (non solo quelli, purtroppo) antisemiti in Francia sta nel fatto che mentre Oltralpe questo atteggiamento è vivo e generalizzato fra le consistente comunità musulmane, in Italia la popolazione islamica riveste un ruolo marginale nel definire le radici del crescente antisemitismo.
Ciò che soprattutto spiega questo fenomeno dilagante, è la matrice politica: minacce e intimidazioni provengono soprattutto da chi vanta un orientamento riconducibile alle posizioni della Sinistra: il 43% degli italiani ebrei (il 29% di chi ha subito atti di violenza) si esprime in tal senso; subito dopo viene la minaccia proveniente dagli ambienti di estrema destra; e soltanto il 16-17% degli italiani ebrei dichiara di aver subito molestie o violenza da estremisti musulmani.

Il crescente antisemitismo dunque non ha una radice univoca: Israele non c'entra nulla, al di là dell'offerta di una patria-rifugio per gli ebrei che progressivamente abbandonano l'Europa. Talvolta le mnacce provengono da estremismi di sinistra, talaltra da facinorosi di destra, e in altri casi ancora il pericolo si manifesta da ambienti vicini alla comunità musulmana. Spesso, questi movimenti si saldono in modo apparentemente incestuoso; trovando agile intesa in un minimo comune denominatore: l'odio per gli ebrei.

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