
La domanda di membership da parte dell'Autorità Palestinese alle Nazioni Unite compirà un significativo passo alla fine della prossima settimana. Venerdì infatti si riunisce una sotto-commissione, chiamata a fornire una risposta alla richiesta formulata da Abu Mazen a settembre.
Nel frattempo la Francia ha reso noto che si asterrà. Nell'ambito del Consiglio di Sicurezza dell'ONU (UNSC) un'astensione equivale ad un voto contrario, e ciò rende improbabile il raggiungimento del quorum di 9 voti su 15. Oltre a Parigi, anche Washington si pronuncerà contro, senza far valere il diritto di veto. Germania, Portogallo e Regno Unito sono gli altri stati europei che avverseranno il gesto unilaterale di Abu Mazen, assieme alla Colombia. I paesi del BRICS si pronunceranno invece a favore, insieme al Libano, mentre è incerta la posizione di Nigeria, Gabon e Bosnia-Erzegovina.
L'Autorità Palestinese si sta preparando alla possibilità di un voto sfavorevole. Muhammad Shtayyeh, esponente di Al Fatah, lascia intendere che Abu Mazen potrebbe in risposta sciogliere l'AP e formare un governo unitario con i fondamentalisti islamici di Hamas, radicalizzando il governo palestinese.
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