dal sito della Comunità Ebraica di Roma
Mordechai Kedar è uno degli studiosi israeliani più esperti di mondo arabo. Una sua intervista in arabo – lingua che conosce come l’ebraico – lo fece conoscere agli spettatori di Al Jazeera in tutto il mondo qualche anno fa. Era in diretta, Kedar affermò in tono deciso che Gerusalemme non era mai nominata nemmeno una volta nel Corano, lasciando furente il suo interlocutore.
Ne venne fuori quasi una rissa, vinta da Kedar ai punti. Nei suoi ultimi articoli sostiene una tesi sorprendente, comunque contro corrente.
Israele dovrebbe interrompere ogni contatto con l’Anp di Abu Mazen, soprattutto dopo le ultime iniziative Onu, l’autoproclamazione dello Stato di Palestina e il riconoscimento dell’Unesco, che aprirà un processo di appropriazione della storia ebraica di Israele da parte dei palestinesi, delegittimante a livello internazionale, in un mondo dove le menzogne sullo Stato ebraico attecchiscono come sappiamo. E’ con Hamas che Israele deve trattare, cominciando da subito con il suo riconoscimento quale Stato Palestinese.
Con questa mossa, dice Kedar, si ottengono tre risultati.
1) L’Anp scompare quale partner di una pace che si è rivelata non solo illusoria, ma pericolosa. La mano passa a Gaza, che diventa, dopo il riconoscimento, uno Stato, con ciò che comporta.
2) Dopo Israele, Gaza verrà riconosciuto dalla comunità internazionale, come potrebbero rifiutarsi di riconoscere uno Stato palestinese?
3) Diventato uno Stato regolare, avrà anche un esercito regolare, niente più ‘miliziani’, ‘attivisti’, ‘salafiti’, saranno soldati in divisa, se ci saranno attacchi, seguirà una risposta regolare da parte di Israele, tutto il mondo vedrà che si tratta di difesa. Hamas sarà costretto a fare i conti con la realtà. Qualcuno obietterà che sarà nato un altro Stato terrorista, aggiunge Kedar, è verò, ma sempre uno Stato, che avrà dei doveri verso i suoi cittadini, non è detto che continuerà come ha fatto finora. In ogni caso terminerà l’ambiguità con l’Anp, la cui base ideologica è identica a quella di Hamas con però il vantaggio di potersi presentare come ‘moderato’ di fronte all’opinione pubblica internazionale.
Una proposta di non facile realizzazione, ne conviene anche Kedar, ma che potrebbe iniziare un grande cambiamento nella regione, con una iniziativa spiazzante di Israele di grande portata.
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