venerdì 4 novembre 2011

Immagini drammatiche della crisi umanitaria a Gaza



Di fronte a queste immagini, la tragedia del Darfur, lo sterminio sistematico e quotidiano dei siriani da parte di Assad, la condizione di assoluta sottomissione della donna nei paesi arabi (persino Luciana Sgrena - sì, proprio lei - sul manifesto riconosce che gli estremisti islamici stanno prendendo il sopravvento in Tunisia, cancellando ogni basilare diritto dell donne), l'eliminazione della problematica presenza degli omosessuali in Iran proclamata da Ahmadinejad, che ora può occuparsi indisturbato della bomba atomica iraniana; tutte queste cose e tante altre, insomma, passano in secondo piano.

Nel frattempo due imbarcazioni sono partite dalla Turchia alla volta di Gaza, con l'evidente intento di forzare il blocco navale israeliano al largo delle coste, che anche le Nazioni Unite hanno riconosciuto essere pienamente legittimo.
Gli Stati Uniti hanno contattato il governo turco, che ha fornito rassicurazioni: non saranno inviate navi da guerra a minaccioso supporto delle due navi, contenenti 27 militanti provenienti da Canada, Australia, Irlanda e Stati Uniti, oltre ad una ridotta quantità di farmaci di dubbia utilità. Ankara concorda sul fatto che non sarebbe una buona idea contribuire ad aumentare la tensione nell'area. D'altro canto, sarebbe grottesco mostrare i muscoli ad Israele, nel momento in cui un corposo contingente dei suoi cittadini continua a scavare fra le macerie del terremoto che ha funestato la Turchia pochi giorni fa, alla ricerca dei corpi delle vittime della sciagura.

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