martedì 24 gennaio 2012

Il pudore di non esclamare più «sporca ebrea»

Insomma: se disegni vignette satiriche su Maometto, oltraggi l'Islam, ti tocca riparare in USA cambiando nome e connotati; bene che vada ti becchi una fatwa; male che vada ti tagliano la gola, dopo averti accusato di ostacolare il dialogo fra le religioni e favorito il razzismo.

Molto meglio oltraggiare un ebreo: è satira, è diritto di critica (dello STATO di Israele; come se si criticasse lo stato italiano, e non - come è legittimo - il governo italiano), e se trovate un giudice eurarabo (si trova, si trova...) ti danno anche un ricco premio in denaro...




(Pierluigi Battista, "A che punto è l'antisemitismo in Italia alla vigilia della Giornata della Memoria?", sul Corriere della Sera del 23/01/2012)

Alcune lezioni per sapere come vanno le cose nell'Italia del 2012, alla vigilia delle solenni celebrazioni della Giornata della Memoria.

Prima lezione: alla vigilia delle celebrazioni della Giornata della Memoria un giudice ha appena condannato un giornalista, Peppino Caldarola, reo di aver satiricamente criticato una vignetta satirica di Vauro Senesi sul Manifesto, in cui si caricaturizzava una donna italiana ebrea, Fiamma Nirenstein, con il naso adunco, secondo una tradizione iconografica antisemita che certamente Vauro ignora (dobbiamo dire così, perché altrimenti se si critica troppo Vauro, si perde in tribunale), e che risale alle copertine della «Difesa della Razza» e prima ancora dei «Protocolli dei Savi Anziani di Sion».

Seconda lezione: se il posto dove critichi ferocemente una vignetta satirica è esso stesso un contenitore satirico intitolato Mambo, come è avvenuto in questo caso con Caldarola, un giudice rovescia la richiesta di assoluzione dello stesso Pubblico ministero, e stabilisce che il satiro politicamente scorretto deve immediatamente risarcire quello politicamente corretto (perché attaccare per principio gli ebrei e Israele è considerato politicamente corretto). Terza lezione: nei giorni che precedono le solenni celebrazioni della Giornata della Memoria se su una caricatura di una cittadina italiana ed ebrea vengono accostate la stella di David e il fascio littorio, la parte offesa, cioè la cittadina italiana ed ebrea raffigurata nella sua ebraicità attraverso la stella di Davide, deve incassare l'umiliazione in silenzio, chi offende invece può incassare la somma che Caldarola, sceso in soccorso della cittadina italiana ed ebrea offesa, è tenuto a pagare per una sentenza decisa in nome del popolo italiano (non ariano, italiano).

Quarta lezione: alla vigilia delle solenni celebrazioni della Giornata della Memoria, se ti chiami Fiamma Nirenstein, se sei una cittadina italiana ed ebrea e osi addirittura presentarti alle elezioni con il Pdl, allora meriti la vignetta mostrificante con il naso adunco (libertà di satira) e nessuno potrà solidarizzare con te se il tuo nome, come accade, è contemporaneamente indicato come bersaglio da colpire e annientare in un'infinità di siti dichiaratamente antisemiti, costringendoti a muoverti perennemente (come Saviano) sotto scorta armata. Quinta lezione: alla vigilia delle solenni celebrazioni della Giornata della Memoria, puoi tranquillamente ignorare la differenza tra «ebrea» e «israeliana», raffigurare con la stella di Davide un'«ebrea» non «israeliana» e quindi sottolineare che il bersaglio della tua satira è proprio «ebrea» e quindi da svillaneggiare come «ebrea» e, anziché passare per analfabeta, passi per un campione della libertà d'espressione. Ultima lezione in forma di domanda (retorica): a che punto è l'antisemitismo nell'Italia alla vigilia delle solenni celebrazioni della Giornata della Memoria?

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