lunedì 23 gennaio 2012

La settimana del ricordo


Abu Mazen (nome di battaglia dell'organizzatore della strage di Monaco del 1972) è vero, si è laureato: con una tesi sul negazionismo.
E Hitler trovò nel Gran Muftì di Gerusalemme, guida spirituale dei musulmani in Terra Santa, un alleato formidabile per la Soluzione Finale.
Rivelatrice la scelta di "far parlare" il leader palestinese, e non per esempio anche quello ebreo, discendente dei sei milioni di morti ammazzati.
Eloquente la scelta di citare Haaretz, noto quotidiano di simpatie filo-palestinesi e anti-governative, e non altri giornali.
Ma alla fine Antonio Ferrari si redime: dopo aver censurato "la politica di Israele, non sempre condivisibile" (forse perché si rifiuta di farsi sbudellare dagli attacchi quotidiani provenienti dall'esterno), offre il ramoscello d'ulivo. Confermando, come sempre, che gli ebrei provocano approvazione solo da morti.

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