sabato 28 gennaio 2012

La questione dei rifugiati palestinesi (I Parte)

La questione dei rifigiati è un elemento chiave per comprendere il conflitto israelo-palestinese. Ma chi sono i rifugiati, e perché dopo 60 anni questo è ancora un problema?
Nel maggio del 1948 (in coincidenza con la dichiarazione di indipendenza israeliana, NdT), la popolazione araba locale fu affiancata da sette stati arabi confinanti nel tentativo di distruggere il neonato stato ebraico.
Incoraggiati dai leader arabi, che promisero loro il ritorno in Israele come vincitori e, più tardi, come conseguenza dell'insuccesso del loro attacco, circa 500 mila arabi lasciarono Israele dirigendosi verso gli stati arabi confinanti. Ma è questa tutta la verità? Diamo un'occhiata a queste immagini:





Molti potrebbero pensare ad essi come arabi, in uscita da Israele. In realtà invece sono ebrei, che lasciano gli stati arabi in cui hanno vissuto da sempre. Questa mappa illustra la situazione complessiva dei rifugiati:




Ci sono molti più rifugiati ebrei che non rifugiati arabi! Oltre 850 mila ebrei, appartenenti ad antiche comunità, furono costretti ad abbandonare le loro case, privati della cittadinanza e confiscati dei loro beni. Di converso, 160 mila arabi accettarono di buon grado l'offerta di rimanere in Israele, e oggi sono diventati oltre un milione di cittadini arabi-israeliani, con gli stessi diritti dei cittadini di religione ebraica.
Una domanda sorge spontanea: avete mai sentito parlare di campi di rifugiati ebrei? Non penso proprio: i rifugiati furono immediatamente accolti ed assorbiti dallo stato di Israele o da altre nazioni. Perché dunque, dopo più di sessant'anni, i rifugiati arabi non sono ancora accolti ed assorbiti dagli stati loro ospitanti? e come è possibile che questo numero sia cresciuto da 500 mila a 4.7 milioni di unità?

Fonte: Danny Ayalon, The Truth About the Refugees.


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