sabato 17 novembre 2012

Quanti palestinesi sono uccisi dai colpi di Hamas?

La guerra che Hamas ha dichiarato sin dalla sua costituzione* ad Israele, intensificatasi quest'anno - oltre 1400 fra missili, razzi e colpi di mortaio sono piovuti sulle teste degli israeliani - e in particolar modo nelle ultime settimane; è una guerra che si combatte anche sui media. Questa volta, a differenza dei conflitti precedenti, ci pensa il web e i social network a smascherare le bufale e le mistificazioni della propaganda palestinese, felicemente propagata dai distratti o compiacenti media occidentali. E così, il bambino palestinese ucciso, si scopre è che morto per un colpo partito da Gaza e piovuto... a Gaza; l'uomo trasportato dai soccorritori, si riprende miracolosamente 30 secondi dopo, sempre sotto l'obiettivo dell'incauto cameraman della BBC; l'immagine straziante del padre che abbraccia il figlio morto, risale ad ottobre ed è stata scattata in Siria, non nella Striscia (magari il povero bambino sarà anch'egli palestinese, ma quelle vittime non interessano a nessuno); la bambina gravemente ferita e il cui volto è pixelizzato, è in realtà israeliana, e non palestinese (ma quando le immagini reali mancano, ci si arrangia come si può; tanto il committente non va tanto per il sottile); e così via...
Ad un certo punto sorge il forte sospetto che le vittime non militari delle operazioni israeliane siano mistificazioni: «secondo fonti palestinesi», è la cauta ma ipocrita premessa delle corrispondenze; trascurando che lo stesso ministero della sanità dell'enclave palestinese è sotto il diretto controllo di Hamas. Tuttavia, le veline prodotte diventano materia prima per le agenzie di stampa, dalle quali attingono a loro volta giornali e televisioni di tutto il mondo. Omettendo accuratamente di verificare la fondatezza della notizia, o di controprovarla ascoltando la controparte (e sì che la precisione chirurgica con cui sono state finora condotte le operazioni sugli obiettivi militari, consentirebbe all'esercito israeliano anche di azzeccare taglia e colore delle mutande dei terroristi palestinesi).
L'impeccabile Elder of Zyion cerca di fornire una prima risposta all'interrogativo iniziale. Naturalmente parziale: ad altri bisognerebbe porre il quesito. Ma sufficiente a far riflettere: la maggior parte delle vittime degli attacchi palestinesi di questi giorni sono gli stessi palestinesi. E d'altro canto, i maggiori beneficiari della rimozione di Hamas sarebbero senza dubbio gli stessi abitanti della Striscia di Gaza, senza alcun dubbio.

I gruppi terroristici di stanza a Gaza hanno sparato oltre 340 missili verso Israele da venerdì. Ma quanti di essi sono ricaduti su Gaza? L'ultimo Gaza NSO Safety Report, pubblicazione bimensile, nota che nella seconda metà di ottobre 59 missili sono stati sparati dal nord della Striscia; di questi, otto non hanno raggiunto il bersaglio, o sono esplosi sulla piattaforma di lancio.
Storicamente, fra il 15 e il 30% (e alle volte, anche il 40%) dei missili palestinesi non raggiungono Israele. E molti gazani sono rimasti uccisi o feriti da questi "incidenti": di recente ha perso la vita la piccola Hadeel Haddad, di appena 18 mesi, a giugno, e un'altra vittima infantile risale ad agosto 2011. In entrambi i casi, il governo di Gaza ha mentito, sostenendo che siano state vittime degli strike israeliani.
Analogamente, nell'attacco con i razzi che precedette l'operazione Piombo Fuso - questo in pochi lo ricordano - due ragazze sono state uccise da un Qassam. Una scuola dell'UNRWA è stata colpita lo scorso dicembre. E l'elenco prosegue...
Se solo il 20% dei razzi sparati di recente, ed è una stima conservativa, sono ricaduti su Gaza, ciò vuol dire che possiamo stimare che oltre 65 razzi sono precipitati sulla Striscia soltanto negli ultimi tre giorni! e non è escluso che il dato sia anche più elevato.
Quante persone sono rimaste uccise? quante case danneggiate? quanti feriti riportati?
Non lo sapremo mai, perché Hamas farà di tutto per assicurarsi che morti e feriti siano addossati ad Israele, così come hanno fatto per la morte di Hadeel Haddad e di altre vittime simili.
Date un'occhiata alle esplosioni secondarie di un recente strike dell'aviazione israeliana:

I depositi di missili e munizioni sono spesso ospitati in zone residenziali ad uso civile. Le esplosioni secondarie spesso sono di impatto analogo a quello degli strike aerei. Non si può escludere che gli effetti di queste detonazioni delle munizioni di Hamas colpiscano la popolazione civile (La Convenzione di Ginevra attribuisce a chi si crea scudi umani la responsabilità della loro vita, NdT).
Qual è la conclusione? tutto ciò vuol dire che prima di affermare che donne e bambini siano rimasti vittima dei missili israeliani, i giornalisti dovrebbero appurare la fondatezza delle accuse. E qualora non fossero in grado di farlo, lo dovrebbero ricordare. Perché è molto probabile che molti dei civili rimasti vittima muoiono a causa delle munizioni o delle armi che i terroristi di Hamas nascondono fra le case e le installazioni civili.
Fonte: Elder of Ziyon.

* «L’Ultimo Giorno non verrà finché tutti i musulmani non combatteranno contro gli ebrei, e i musulmani non li uccideranno, e fino a quando gli ebrei si nasconderanno dietro una pietra o un albero, e la pietra o l’albero diranno: 'O musulmano, o servo di Allah, c’è un ebreo nascosto dietro di me – vieni e uccidilo» (Statuto di Hamas, articolo 7).

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