
Ma alla fine, cosa emerge dalle dichiarazioni all'ONU che hanno seguito la richiesta di Abu Mazen di riconoscimento dello stato palestinese (fortemente osteggiata da Hamas, che governa la Striscia di Gaza - dove Abu Mazen non può mettere piede, pena la morte - parte del futuro stato, e che ha vietato alle televisioni locali di trasmettere il discorso all'ONU del leader di Ramallah)?
Ce lo rivela la "nuvola delle parole", che enfatizza i termini più ricorrenti del primo ministro israeliano, e del capo dell'ANP:
- il riferimento alla pace è molto più ricorrente nel discorso di Nethanyahu che in quello di Abu Mazen: 44 citazioni contro 26;
- il capo del governo di Gerusalemme cita i palestinesi molte più volte di quanto faccia Abu Mazen rispetto agli israeliani;
- Nethanyahu trova il modo di citare il suo "omologo" (si fa per dire: il mandato presidenziale di Abu Mazen è scaduto da tempo) e Gaza; non si trova menzione del nome del primo ministro israeliano nel discorso di Abu Mazen;
- "occupazione" e "liberazione" sono termini che fanno ancora capolino nella retorica palestinese. Il che conferma il forte sospetto che non si tratti di confini precedenti e successivi alla Guerra dei Sei Giorni, ma di assurda richiesta di cancellazione dello stesso stato di Israele.
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