venerdì 15 aprile 2011

Il Corriere sull'assassinio di Arrigoni tocca il fondo



Dispiace davvero vedere come si è ridotto il Corriere della Sera. Il profilo romanzato dell'attivista italiano da parte di Battistini è un vero oltraggio alla verità e alla ragione. Si può tollerare che simili baggianate le scriva il manifesto. Ma non l'ex primo giornale italiano.

Distorsioni, omissioni, superficialità e voli pindarici abbondano. A partire dal titolo, che riporta una inesattezza, la cui comprensione fra virgolette non basta a ridimensionarne il significato.

Vik, la voce della Striscia

contro l'«assedio» di Israele



Assedio? Gaza è autonoma e indipendente dal 2005, quando Israele ha deciso unilateralmente di lasciare la Striscia. E forse ha fatto male, visto che nel 2007 Gaza è stata catturata da un colpo di stato dell'organizzazione terroristica Hamas, che la "governa" con la forza.

A Gaza non c'è nessun israeliano. Tranne speriamo il povero Gilad Shalit, soldato catturato in Israele quasi cinque anni fa dai miliziani palestinesi.

L'unico contatto fra Gaza e Israele è il confine a nord. Così come l'unico contatto fra Gaza ed Egitto è il confine a sud. Entrambi presidiati: non si entra e non si esce liberamente. Come accade fra Italia e Svizzera.

Chi da Gaza vuole recarsi in Israele deve dimostrare di non portare con se' armi. Cosa che invece spesso e volentieri succede(va).

Vittorio Arrigoni, 36 anni, era il solo cronista sul campo quando nel dicembre 2008 scoppiò la guerra

Qualunque buon giornalista prima di riportare una notizia (specie se non proveniente da un’agenzia di stampa ufficiale, come l’AP, o anche la Reuters) verifica la notizia, verifica la fonte, ricerca almeno un’altra fonte. In questo caso no, non occorre. E’ sufficiente un osservatore, che perdipiù dichiara più avanti di non essere obiettivo. E’ questa informazione?

Prima di Al Jazeera, prima dell'agenzia palestinese Ramattan. La mattina del 27 dicembre 2008, quando Israele scatenò su Gaza la guerra di Piombo fuso,

A Battistini non viene in mente di spiegare perché Israele abbia dato il via all’operazione Piombo Fuso. Sorvola sugli attacchi quotidiani che precedentemente dalla Striscia di Gaza sono stati lanciati contro le cittadine meridionali di Israele. Ignora le morti e i feriti fra la popolazione civile. Gli ebrei suscitano compassione soltanto una volta all’anno, quando si compatiscono i 6 milioni di vittime della barbarie nazifascista.

la prima cartolina dall'inferno ce la mandò lui. Vittorio Arrigoni stava in un appartamento vicino alle due caserme di polizia colpite dal raid, non lontano dalla vecchia casa di Arafat.

Il fatto di abitare nei pressi della casa di Arafat (un terrorista sanguinario, mandante di diverse stragi di civili, non dimentichiamolo) dovrebbe suonare come un elemento di merito?

Per terra fra un tavolo e un letto, la finestra spalancata sul porto, Vik guardava fuori e intanto descriveva, lui l'unico dentro: «Sapevo di venire a vedere cose terribili, non cose così terribili...».

Avrebbe dovuto recarsi dall’altra parte, di tanto in tanto. Avrebbe visto morti e feriti. Si è per caso preoccupato della famiglia Fogel massacrata nel sonno ad Itamar? Si è impietosito l’altro giorno quando uno scuolabus è stato raggiunto da un missile palestinese, che per pura fortuna ha “soltanto” ferito gravemente un bambino?

Chiamare Arrigoni. Da quel giorno, e per 22 giorni, diventò un impegno fisso per chiunque volesse sapere che cosa si vedeva in quel lenzuolo di terra sigillato al mondo.

Chiamare anche l’ufficio stampa dell’Israeli Defence Force no?

No, Arrigoni è il depositario unico della verità. Della SUA verità, come ammette più avanti.

Vittorio era arrivato nella Striscia da qualche mese soltanto, via mare da Cipro, assieme a una delle navi Free Gaza Movement che due anni dopo gl'israeliani avrebbero deciso di fermare a ogni costo.

E certo: queste navi non hanno mai portato con se’ viveri e beni di sostentamento. Ma solo armi e munizioni. Come è stato ben evidenziato in occasione del blocco della Mavi Marmara.

Cominciò a scrivere corrispondenze per il manifesto, sofferte, partecipi, molto lette, che ogni giorno finivano con la stessa frase: «Restiamo Umani, Vik da Gaza City» (titolo pure del suo libro, tradotto in quattro lingue).

Grazie Battistini per la marchetta. Corro subito a comprarlo.

Lecchese, pacifista «per vocazione» prim'ancora che giornalista «per dovere di testimonianza»,

Non risulta iscritto a nessun albo dei giornalisti.

sul suo profilo di Facebook e sul suo blog guerrillaradio.iobloggo.com, Vik ha sempre detto con chiarezza da che parte stava: «Non credo ai confini e alle barriere,

Nobile. Nessun vuole la fame, tutti vogliono la pace nel mondo. Ma se una donna incinta chiede di entrare in Israele con il pretesto di recarsi in un ospedale,e poi dopo una perquisizione si scopre che indossava una cintura esplosiva con dieci chili di tritolo, si può essere abbastanza cauti da prevedere delle barriere?

Quanto ai confini, spiacente, ma il mondo è fatto così: tutti gli stati sono delimitati da confini.

credo che apparteniamo tutti, indipendentemente dalle latitudini, alla stessa famiglia umana». E anche in questi mesi, mentre il Medio Oriente s'infiammava e nessuno parlava più di Gaza,

Certo. Perché si è capito che la tragedia delle genti che popolano il Medio Oriente non si chiama Israele, come ci hanno ripetuto alla nausea: “risolviamo il conflitto israelo-palestinese e il Medio Oriente tornerà felice”. Falso. La gente per strada ha dimostrato che voleva cibo e benessere. Quello che non ha mai avuto dai dittatori che affamano il Medio Oriente. Inclusa Gaza e Cisgiordania.

lui ha sempre continuato a testimoniare il «criminale assedio israeliano»,

Assedio israeliano? Israele ha sgombrato da Gaza nel 2005. Sveglia!...

i 300 palestinesi morti nei tunnel scavati al confine con l'Egitto

...contrabbandando armi iraniane nella Striscia di Gaza. E poi, che c’entra Israele con i palestinesi che sono stati schiacciati dai tunnel scavati illegalmente da essi stessi per entrare in Egitto e raccogliere armi e denaro?

la rivolta dei blogger contro Hamas...

sì, sì, come no… stranamente, si sono viste dappertutto manifestazioni di piazza (in Egitto, in Tunisia, in Libia; persino in Giordania, in Siria, in Iran). Ma non a Gaza. A Gaza chi si oppone al regime di Hamas viene ammazzato.

Schierato, sta con l'International Solidarity Movement, il gruppo che pagò la resistenza ai bulldozer israeliani con la vita della pacifista americana Rachel Corrie.

Rachel Corrie era la ragazza un po’ stupida che ha cercato coscientemente di suicidarsi per dimostrare, come fanno peraltro i martiri suicidi, gli shaid, il suo odio per gli ebrei e Israele. Il fatto avvene quando la Carrie, per impedire che un bulldozer abbattesse una casa abusiva (in tutti gli stati del mondo le case abusive sono abbattute), si mise dietro al medesimo, dopo che era stata invitata ad allontanarsi. Non essendo stata vista, finì uccisa mentre il mezzo faceva marcia indietro.

Da Israele lo curavano con attenzione: nel 2008 era stato arrestato ed espulso mentre cercava con un peschereccio palestinese di forzare il blocco navale e di raggiungere la Striscia.

Che carogne, questi palestinesi… cosa ci farà mai poi, all’interno di un peschereccio.

Non certo per portare pesce ai palestinesi, dal momento che OGNI GIORNO, dai valichi che collegano la Striscia di Gaza ad Israele, entra ogni ben di dio fra generi alimentari, coperte, abiti, medicine e quant’altro.

Non è che questo peschereccio portava con se’ qualcosa di diverso dal pesce?

Per maggio, Arrigoni si stava preparando all'ennesima flottiglia degli attivisti di Free Gaza.

Ci siamo già dimenticati le reali intenzioni della Freedom Flottilla bloccata al largo delle coste di Gaza qualche mese fa? Pacifisti? O pacifinti?...

Di sinistra, il pacifista-giornalista non fa sconti: mesi fa ha attaccato anche Roberto Saviano per l'appoggio a una manifestazione romana pro-Israele. «Nelson Mandela - disse allo scrittore - sono anni che denuncia il razzismo d'Israele. Sto parlando di Nelson Mandela, non di Fabio Fazio».

E certo. Roberto Saviano è un idolo della sinistra. Ma quando si pone al fianco di Israele entra automaticamente nella lista dei nemici. E’ bollato a vita. Specie se poi è un ebreo.

Il 26 marzo - quando nelle piazze di Gaza City erano di nuovo scese in piazza migliaia di giovani, un'imitazione delle rivolte di quest'inverno arabo, subito manganellata e repressa dal governo di Hamas - Vik era lì

Il numero di manifestanti naturalmente ci viene offerto dallo stesso Arrigoni. E possiamo scommettere che sia realistico, no? D’altro canto, a scatola chiusa…

«Aveva appena cambiato casa, ma era molto prudente e davanti ad altri non diceva mai quale fosse il nuovo indirizzo - racconta Aldo Soligno, fotoreporter di Emblema, che ha lavorato con Arrigoni nelle ultime due settimane

Sì. Era anche attento a chi frequentava. Tant’è vero che ieri è stato trovato in compagnia degli sgherri di Al Aqsa, nota sanguinaria organizzazione terroristica.

Era eccitato da questa prova di ribellione. Ci sperava molto. Siamo andati
insieme a trovare i blogger che criticavano Hamas. E quando Hamas li ha arrestati, è riuscito ad assistere ai loro interrogatori: la presenza d'uno straniero, questa era l'idea, avrebbe evitato abusi».


Hamas democratica e magnanima. E’ stato necessario un sacrificio umano per scoprirlo. Grazie, Arrigoni...

Che i salafiti se la prendano con uno così, è per certi versi inspiegabile: «Sono dei veri stupidi - dice da un carcere israeliano Marwan Barghouti, leader palestinese condannato a cinque ergastoli

Un galantuomo. Autore di stragi. Ma apprezzato da Abu Mazen, “il moderato”…

Chi può avere interesse a rapire un cooperante italiano che lavora in un contesto difficile come Gaza?

Ce lo dica Lei, Battistini...

Come ci deve spiegare perché nessuno in Occidente protesta davanti alle ambasciate dell’Arabia Saudita, dove i salafiti (gli assassini dichiarati del povero Arrigoni) risiedono.

L'articolo integrale del Corriere della Sera (se proprio avete stomaco) si può leggere qui.

Nessun commento:

Posta un commento