martedì 15 maggio 2012

Guai a documentare il disprezzo dei filo-palestinesi

Generalmente le manifestazioni di odio verso lo stato israeliano (mai verso gli stati canaglia: Iran, Turchia, Libia, Cuba, nord Corea, Sudan, ecc.) nascondono goffamente un vero e proprio sentimento antisemita. Chi si prende la briga di smascherare questa realtà subisce un destino spesso pesante. E' il caso di Richard Millett, giornalista e blogger inglese, che denuncia spesso la reale finalità antisemita di questi incontri, organizzati da sedicenti organizzazioni filopalestinese, a cui riesce a partecipare.

Lunedì sera Millett è stato strapazzato, strattonato, minacciato e intimidito, mentre era intento a registrare e documentare le farneticazioni dei relatori, ad un incontro tenuto presso l'università di Londra; pertanto, pubblico. Millett è stato prima affrontato da un voluminoso energumeno, che gli ha intimato di spegnere la telecamera.
Fra i relatori c'erano Karma Nabulsi, ex membro dell'OLP e Abdel-Bari Atwan, "giornalista" noto per aver dichiarato in passato che «se un missile iraniano colpirà Israele, andrò a Trafalgar Square e ballerò per ringraziare Allah».
L'incontro è stato preceduto da una visione che mostrava uno stato palestinese che copriva tutto Israele. Per documentare questo affronto, Millett ha iniziato a filmare, ma dopo otto secondi è stato affrontato e intimato di smettere di registrare: «sei il tipico israeliano, lo sai, vero?», in tono dispregiativo. L'energumeno ha afferrato la telecamera di Millett e lo zaino con i suoi effetti personali, dileguandosi, sparpagliando telefonino, portaocchiali e registratore per terra.
Nel frattempo il pubblico, incitato, ha cominciato ad urlare al malcapitato di andar via. La diffamazione non veniva bene con quel "fastidioso disturbatore"...

Nessun commento:

Posta un commento