tratto da "Il Giornale" di venerdì 14 Ottobre 2011
I Paesi musulmani, per la maggioranza, non vogliono i cristiani, o sono preda di chi non li vuole: in Arabia Saudita il cristianesimo è proibito, in Iraq l'anno scorso proprio in questo mese 58 cattolici furono sterminati in una chiesa, dieci anni fa c'erano 800mila cristiani, oggi sono 150mila. In Iran, sotto lo Scià la vita era possibile, poi i cristiani sono stati dichiarati, con i bahai, gli ebrei e chiunque non sia sciita «in guerra contro Dio» e sono soggetti a arresti, torture, morte. Solo dal giugno 2010 sono stati arrestati 250 cristiani. A Betlemme i cristiani da quando nel '94 l'Autorità Palestinese governa, dall'80 per cento sono scesi al 20. A Gaza dove sono solo 3000, ci sono omicidi, i luoghi di culto vengono bruciati, la persecuzione è piena. Un po' più lontano in Pakistan i cristiani vengono aggrediti ogni giorno.
Come reagiamo noi europei? Malissimo se si pensa che il patriarca maronita cattolico Bechara Rai, recatosi da Sarkozy per dire di essere preoccupato per i cristiani di Siria nel caso Assad venga deposto (non è una difesa del rais, ma l'annuncio di una presenza islamista attiva sul campo) è stato trattato come un paria e quando è andato in America Obama non l'ha ricevuto. L'Europa, gli Usa dove sono?
Fiamma Nirenstein
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