Vagheggiamenti di una "terza intifada" si odono, di tanto in tanto, ma cadono nel dimenticatoio. Questa volta però non si può ignorare l'autore di una simile minaccia: è Marwan Barghouti, il pericoloso criminale detenuto nelle carceri israeliane, dove sconta la condanna ad alcuni ergastoli. In un'intervista gentilmente concessa al canale televisivo Channel 10 (che bonaccioni questi israeliani... avesse avuto la possibilità di dialogare con la TV il povero Gilad Shalit, quando era imprigionato a Gaza...), Barghouti ha confessato che non riuscirebbe proprio a trattenere il suo popolo, sebbene personalmente egli fosse per una iniziativa "non violenta".
E a proposito di intifada: la vedova di Yasser Arafat, la ricchissima signora Suha, ha fatto notizia negli ultimi giorni per aver riconosciuto che il marito aveva architettato la "seconda intifada" ben prima della famosa passeggiata di Ariel Sharon sul Monte del Tempio di Gerusalemme, che secondo un luogo comune avrebbe scatenato l'indignazione del mondo arabo e l'uccisione di oltre mille israeliani. Il leader dell'OLP tornò da Camp David, dove a luglio si rifiutò di stringere un accordo di pace definitivo con il primo ministro israeliano Ehud Barak, e suggerì alla moglie di restare nella dimora dorata di Parigi, in previsione dell'inizio di una nuova sanguinosa offensiva che sarebbe iniziata a settembre e durata cinque anni.
Un po' di documentazione (notare le date)
RispondiEliminahttp://ilblogdibarbara.ilcannocchiale.it/2006/09/29/passeggiata_intifada.html