sabato 8 dicembre 2012

Leggende e falsificazioni sulla guerra Hamas-Israele (I Parte)

Titolo originale: 10 Lies About the Israel-Hamas Conflict

di IPT News*

Sulla carta è stato sottoscritto un cessate il fuoco fra Israele e Hamas, ma l'evidenza empirica suggerisce che non reggerà a lungo. Il leader del Jihad Islamico palestinese ha già precisato di recente che la tregua sarà breve e che un nuova sanguinosa fase di combattimenti incombe. L'accordo individua nel Cairo il garante della pace, anche se il presidente Mohammed Morsi e membri del suo governo hanno apertamente incoraggiato e sostenuto Hamas durante la guerra.
Il cessate il fuoco verosimilmente rafforzerà Hamas, che lo considera un successo nei confronti di Israele. La storia evidenzia che le tregue non impediscono ad Hamas di continuare ad attaccare Israele. Inoltre, la stessa ammissione dell'Iran di fornire ai terroristi armi perfezionate chiarisce il crescente sforzo di Teheran per destabilizzare lo stato ebraico. Alla fine, questo cessate il fuoco rappresenta soltanto una pausa nei combattimenti, non l'inizio di una pace duratura. E questo per almeno dieci motivi, che discuteremo oggi e nei prossimi giorni.


1. HAMAS ADERIRA' AL CESSATE IL FUOCO

Hamas ha accettato di sottoscrivere un cessate il fuoco. Il nome arabo di questa azione è hudna, che ha un significato ben diverso da quello assegnatogli dal mondo occidentale. Una hudna comporta una pausa temporanea nelle violenze che fornisce ad Hamas il tempo necessario per riorganizzarsi e per armarsi, in vista di un nuovo conflitto. E' ben diverso da un cessate il fuoco, poiché è un accordo per arrestare le ostilità per un definito arco di tempo: non certo un accordo di pace.
E' ignota la durata di questa hudna, e possiamo star certi che i combattimenti riprenderanno non appena Hamas deciderà in tal senso. La hudnA è cosa ben diversa dall'espressione sul d'aim, che implica una pace permanente e il riconoscimento del diritto all'esistenza da parte dei rivali non musulmani.
Hudna è stata la prima parola impiegata nella storia dell'Islam per descrivere una tregua: se ne trova traccia in un trattato del VII secolo di al-Hudaybiyya, che faceva riferimento ad una tregua dopo sei anni che Maometto e i suoi seguaci abbandonarono la Mecca per Medina. Questo accordo consentì a Maometto di pregare alla Mecca, allora sotto il controllo della tribù Quraysh, per dieci anni. Ma quando l'esercito di Maometto divenne sufficientemente forte, due anni dopo la stipula del patto sfruttò un attacco della tribu Banu Bakr allineata ai Quraysh come pretesto per lanciare a questi un ultimatum per sconfessare i loro alleati, o per pagare i danni per i loro attacchi nei confronti del musulmani, pena l'annullamento della tregua. I Quraysh optarono per quest'ultima opzione, e Maometto marciò sulla Mecca e conquistò facilmente la città.
Questo evento creò un precedente, giustificando l'abbandono delle operazioni allo scopo di riorganizzarsi e riarmarsi, consentendo un futuro attacco sul territorio lasciato alle spalle. Il leader dell'OLP Yasser Arafat alludeva al Trattato di al-Hudaybiyya nel 1994 in un discorso a Johannesburg, in Sudafrica, nel suggerire che una pace con Israele non poteva che essere temporanea.
La storia ha dimostrato che Hamas sottoscrive questa tesi, e che usa l'hudna come pausa temporanea nei combattimenti, prima di riprendere le ostilità. Nel giugno 2003, Hamas annunciò una hudna con Israele, ma due mesi dopo pose drammaticamente fine alla tregua con un attentato suicida a Gerusalemme che uccise 22 persone e ne ferì oltre 130. Allo stesso modo, le operazioni israeliane a Gaza a fine 2008 furono seguite da una hudna. Ma dopo il cessate il fuoco, Hamas riprese presto a sparare missili contro Israele, in una escalation che ha portato ai drammatici attacchi terroristici degli ultimi mesi.
L'interpretazione moderna della hudna sostiene che non ci sarà termine alla lotta ideologico-religiosa fino a quando Israele sarà annichilito. Lo comprova una convenzione: «Non c'é soluzione alla questione palestinese al di fuori del Jihad. Iniziative, proposte e conferenze internazionali sono solo una perdita di tempo e uno sforzo vano». Lo sceicco cofondatore di Hamas Ahmed Yassin considerava la hudna una «mossa tattica» nella guerra contro Israele. Nel contemplare la prospettiva di una pace con Israele all'inizio di quest'anno, il leader di Hamas Moussa Abu Marzook evidenziava che il suo movimento era disposto ad una hudna con Israele, ma che al contempo non era disposto a rinunciare all'obiettivo finale della distruzione dello stato ebraico.

* Fonte: The Investigation Project on Terrorism.

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